Lucio Dattola, presidente dell’Arcigay RC, e, al centro, il vicepresidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, Antonio Ruvolo

Riconoscere i diritti civili dei gay (che sono poi identici a quelli di qualsiasi cittadino) ed essere più vicini ai genitori con figli omosessuali, insegnando loro a non vergognarsi e ad accettare e amare la propria prole qualora dovesse fare coming out. Questo, in sintesi, l’obiettivo dei tre giorni d’iniziative (17, 18 e 20 maggio) promossi dall’Arcigay di Reggio Calabria e dall’ A.GE.D.O. RC (Associazione dei genitori di omosessuali) in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, infatti, è stato sottolineato come il mutamento della mentalità familiare possa fare la differenza nel campo dei diritti degli omosessuali, dato che a volte la prima omofobia viene subita dal soggetto proprio tra le mura di casa. Proprio per sensibilizzare le famiglie reggine, il Comune di Reggio ha inaugurato oggi le mostre “Storia dei Due Mari (il nome dell’associazione arcigay reggina, n.d.r.) work in progress” e “A.GE.D.O. si racconta”, corredate da moltissimo materiale fotografico e artistico, nella galleria di Palazzo San Giorgio.
Gli appuntamenti che caratterizzeranno i prossimi giorni sono stati illustrati durante la conferenza stampa, svoltasi oggi presso la sede comunale, presenti tra gli altri il presidente dell’Arcigay reggino, Lucio Dattola, il vicepresidente del consiglio comunale, Antonio Ruvolo e la presidentessa della Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Reggio, Michela Calabrò. «Voglio innanzitutto ringraziare le istituzioni pubbliche calabresi che ci hanno concesso il patrocinio di questa iniziativa – ha esordito Dattola – anche perchè la loro è stata, in questi ultimi anni, una presa di posizione morale davvero non indifferente»Sin dalla sua istituzione, nel 2004, la Giornata contro l’Omofobia ha come ricorrenza principale la cancellazione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali da parte dell’OMS, avvenuta nel 1990; ma è pur vero, ha sottolineato Dattola, che nonostante le celebrazioni e le varie campagne di sensibilizzazione ci sia ancora molta strada da fare per combattere la discriminazione dei gay su scala mondiale (vedi il recente caso di violenze su omosessuali scoperto in Cecenia): «A tutt’oggi, secondo il report di Arcigay Italia, ci sono stati ben 197 casi di omofobia nel nostro Paese – ha spiegato Dattola – ma l’aspetto peggiore è il dover constatare una forte discriminazione dei gay anche da parte di diversi esponenti delle nostre istituzioni, che molto spesso, durante convegni o interviste, si sono lanciati in affermazioni e sarcasmi molto pesanti contro la comunità omosessuale. E non parliamo poi di quell’omofobia strisciante che si verifica in famiglia, sul posto di lavoro o nei luoghi di aggregazione sociale, quei casi di insulti e violenze che purtroppo non vengono mai denunciati dalle vittime, il più delle volte per paura o anche solo per non dover essere giudicati “male”. Lo slogan che abbiamo scelto quest’anno (“Io sono anche noi“) serve a mettere in evidenza quella responsabilità collettiva e morale che dobbiamo trovare dentro di noi e nella società, calabrese in particolare».

Le iniziative

«A Reggio Calabria, molte di queste iniziative non sarebbero state possibili se l’Arcigay non ci avesse messo perseveranza e tenacia – ha aggiunto la Calabrò – in occasione del flashmob di sabato (l’ultimo evento, n.d.r.) saremo vicini anche a chi non se la sentirà di presentarsi perchè non ha ancora affrontato il percorso di coming out, che ci rendiamo conto non essere per nulla facile, soprattutto in una città molto conservatrice come la nostra; in fondo, anche fondare l’Arcigay qui a Reggio è stato un grande atto di coraggio». Oltre alla mostra istituita a Palazzo San Giorgio, la campagna di sensibilizzazione ed informazione proseguirà in città domani mattina (inizio alle 9) con il laboratorio conclusivo del progetto “Bullismo e bullismo omofobico” presso l’ITT “Panella-Vallauri” e il 20 maggio con il flashmob “Kissflag“, alle 17.30 sulle scalinate del teatro comunale “Cilea”.

 

 

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