Ci duole prendere atto che il Presidente del Consiglio Comunale Reggino, probabilmente in una crisi di identità che lo ha colto di sorpresa, ha dimenticato il ruolo istituzionale e di garanzia che ricopre per vestire i panni del “partigiano”. Il presidente Delfino rivendica il diritto alla satira che spetta solo ai comici ed ai commedianti, non a chi dall’interno delle istituzioni dovrebbe invece mantenere fede al proprio ruolo di garanzia e manifestarsi invece “super partes”.
La pezza che tardivamente cerca di apporre all’infelice uscita con cui attacca il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, colpevole solo di avere un’estrazione politica diversa dalla sua, qualora fosse possibile è peggio del buco. Chiedere e rivendicare il diritto di replica a mezzo stampa per delle esternazioni lanciate a mezzo social non è il miglior costume per chi invece dovrebbe ricordare di avere incarichi politici ed istituzionali che esulano le lotte di partito.
“Delle due, l’una” chiosava Montanelli, e mai come adesso scelga il Presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria se rivendicare la privacy del proprio profilo social, cosa risibile da uomo pubblico qual’è, oppure cambiar mestiere e darsi alla satira. Dalla scarsa verve intravista nella sua infelice uscita comica potrebbe rischiare di avere una carriera certamente più breve di quella politica che lo vede come “attore” da molti più anni. Nel caso in cui volesse quantomeno provare, potrebbe ascoltare la voce del buonsenso che, come il grillo parlante, gli consiglia di rassegnare le dimissioni.

Franco Recupero

Coordinatore Regionale

Sicurezza ed Immigrazione

LEGA per SALVINI Premier

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