Era il 26 febbraio 1989 quando il pubblico italiano fece conoscenza con uno dei più storici cartoni animati prodotti fino ad allora da un Paese europeo. La messa in onda di “Siamo fatti così“, creato da Albert Barillé (la cui morte avvenne, ironia della sorte, 10 anni fa, sempre nel mese di febbraio) fu salutata come una vera e propria rivoluzione da grandi e piccini. L’opera, facente parte della raccolta “C’era una volta…” – creata da Barillé a scopo prettamente educativo – mirava a spiegare ai bambini (e non solo) le principali funzioni del corpo umano. Ventisei episodi nel corso dei quali venivano affrontate quasi tutte le tematiche inerenti al nostro organismo, dal DNA ad argomenti più spinosi per una fascia di pubblico così sensibile, come gravidanza e morte.
Probabilmente bambini ed adolescenti dell’era 2.0 potrebbero sbarrare gli occhi di fronte ad un’opera dal sapore amarcord, considerando che per ottenere risposte sulla conformazione dei globuli rossi e sulle funzionalità epatiche o cerebrali oggi basta semplicemente accedere a Google da uno smartphone. “Siamo fatti così“, tuttavia, ha rappresentato negli anni una piccola grande enciclopedia medica per famiglie, tant’è vero che fu periodicamente pubblicata e messa in vendita dalla DeAgostini la raccolta “Esplorando il corpo umano“: ogni fascicolo era composto da un volumetto, una VHS (sostituita in tempi più recenti dal DVD) e da una parte anatomica per costruire da sé un modello di corpo umano maschile o femminile in scala reale. Un vero tesoro per i più piccoli, ma anche per i genitori, che hanno trovato nel cartone animato francese un valido supporto per spiegare il funzionamento di questo “grande e complesso computer” ai propri figli. Protagonista del cartone – una co-produzione internazionale alla quale, sorprendentemente, non ha preso parte l’Italia – un “cast corale” capitanato dal Maestro, che dirige le funzioni corporali dal cervello, e composto da personaggi umani che hanno un proprio alter-ego al loro interno. Le battaglie tra virus, batteri ed anticorpi hanno animato le giornate della generazione “Eighties“, buona parte della quale è oggi genitore di piccole creature che potranno ancora godere delle animazioni “vintage” e delle storie sempre attuali della serie, attualmente trasmessa su Cartoonito.
In occasione di questo compleanno così speciale, Mediaset ha deciso di pubblicare una nuova sigla, nella quale compaiono disegni di componenti del corpo umano, come il cuore, invece dei personaggi leggendari della serie. I nostalgici, però, resteranno sempre affezionati alla simpaticissima sigla cantata dalla beniamina di intere generazioni, quella Cristina D’Avena che nel 1989 cantava: “Siamo fatti così, dentro abbiamo il cuore, solido motore (…) Siamo proprio fatti così, questo nostro corpo è meglio di un computer, vedrai!”.

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