Immagini di Valentina Giannettoni

Se il mese di maggio si è dimostrato al momento atipico per la temperatura, ci ha pensato un playoff  tra Catania e Reggina altamente infuocato ed alimentato dalla altissima tensione sia in campo che fuori sin da subito, a testimonianza che la “classica del Sud” è da sempre sentita.
In altri tempi, sarebbe stata una partita per la permanenza in Serie A, ma ora ha messo di fronte due luoghi simbolo del calcio di provincia italiano che meritano ben altri palcoscenici.
Dispiace molto per il veto imposto ai tifosi amaranto, che non hanno potuto seguire in massa la squadra al Massimino, “giudice unico” di un match che non ha avuto storia. E’ stata la partita della vita per entrambe le squadre e bisogna riconoscere che gli etnei hanno messo in campo tante cose in più della Reggina, che si è scontrata anche con i propri limiti. Le differenze fra le due squadre si sono viste, eccome. Solo la vittoria avrebbe potuto consentire il passaggio al turno successivo agli amaranto, il cui sogno si è così fermato alle falde dell’Etna.
Alla squadra dello Stretto, sul 3-1, è mancato un rigore, ma la prestazione complessiva non è stata all’altezza delle aspettative, sia pur al cospetto di un collettivo di caratura superiore.
La Reggina, con grande rammarico per tutti, ha concluso la sua corsa verso un sogno non ancora maturo per concretizzarsi, ma va dato atto alla squadra dello Stretto, nonostante la sonora sconfitta in terra sicula, di aver portato a termine un campionato che l’ha vista comunque piazzarsi settima, nonostante le difficoltà di avvio torneo, grazie al sostegno di un’ambiente che si è ritrovato attorno ad una società il cui presidente ha ridato entusiasmo a tutta la Reggio sportiva e non solo, rinnovando nel mercato di gennaio l’intera ossatura dell’organico per poter entrare nei playoff e fare più strada possibile. La Reggina, in ogni caso, anche se ciò non è avvenuto, ha trovato una grande società che ha fatto tanto ed in poco tempo, senza dimenticare una piazza come quella amaranto che merita riconoscenza ed un tifo, quello della Sud, dimostratosi uno dei più caldi del calcio italiano. Ripartire da queste basi sarà importante per il prossimo campionato, che potrebbe essere il trampolino di lancio verso traguardi più importanti da stilare nel libro della storia ultra centenaria della Reggina 1914.