Ammessa di diritto al secondo turno, neppure il tempo di iniziarlo che si è definitivamente interrotto il cammino della Reggina nella Coppa Italia. Appena tre giorni dopo il trionfo amaranto sul campo del Potenza in campionato, i lucani si sono presi una rivincita ottenendo la qualificazione agli ottavi della competizione la cui vittoria garantisce tra l’altro l’ammissione alla fase nazionale dei play off.Soltanto cinque dei ventidue inizialmente in campo domenica scorsa sono stati schierati dai due tecnici, a dimostrazione del fatto che la Coppa servirebbe unicamente a dare spazio ai giocatori meno impiegati in campionato. La Reggina, accreditata di una rosa che le consentirebbe di schierare due squadre di pari levatura, non avrebbe dovuto avere particolari problemi a superare il turno ed invece la realtà è stata ben diversa. I 3500 tifosi presenti al Granillo, con una piccola rappresentanza ospite, hanno assistito alla seconda sconfitta stagionale della squadra amaranto. La prima, nello scorso agosto, era già costata l’eliminazione ad opera dell’Empoli dalla Coppa ‘dei grandi’.

L’omaggio ad Antonio Candido

Momento particolarmente toccante prima del fischio d’inizio, con la simbolica consegna di un mazzo di fiori alla rappresentanza dei Vigili del Fuoco in omaggio al pompiere reggino Antonio Candido, morto ieri nell’esplosione di una cascina nei dintorni di Alessandria.
Partenza al piccolo trotto per la squadra amaranto, che ha prodotto soltanto qualche rapido cambio di gioco in  profondità. Di contro il Potenza, apparso un po’ più motivato, si è reso pericoloso prendendo un paio di volte in velocità la difesa amaranto ed allo scadere della prima frazione si è portato meritatamente in vantaggio con un tiro radente dal limite di Iuliano. Il risultato all’intervallo avrebbe potuto essere più pesante se, pochi istanti dopo, arbitro ed assistente si fossero accorti che la palla calciata su punizione da Emerson, dopo avere colpito la traversa, aveva nettamente superato la linea bianca. Della Reggina da rilevare solo un tiro a lato di De Francesco alla mezz’ora e due infortuni in un minuto a Rubin e Gasparetto, costretti ad uscire. Tutto qui. Nella ripresa gli amaranto hanno iniziato con un piglio diverso, pur con molta imprecisione, ma sono stati gli ospiti a raddoppiare con Arcidiacono che ha preso di infilata la difesa presentandosi a tu per tu con Farroni.
Punta nell’orgoglio, la Reggina ha reagito e, approfittando di un’incomprensione della difesa rossoblu, Doumbia ha accorciato le distanze a porta vuota. A questo punto, mister Toscano ha utilizzato tutte le sostituzioni a disposizione mettendo in campo pure Reginaldo e Denis e schierando la squadra con un 4-2-4, che alla mezz’ora ha portato i suoi frutti col pareggio di De Francesco dopo una tambureggiante azione che già aveva visto Doumbia sprecare da favorevole posizione.
Neppure il tempo di credere al sorpasso, anche perché il Potenza sembrava in difficoltà, che gli ospiti hanno colpito di testa per la terza e definitiva volta cogliendo di sorpresa l’intera difesa amaranto. Alla ripresa del gioco, dopo un po’ di tensione seguita al gol, qualche mischia in area lucana con due buone opportunità per andare ai supplementari di De Francesco, soprattutto, e Bellomo, ma pure per gli ospiti di arrotondare prima del fischio finale. La morale che si ricava dall’eliminazione è che per ottenere qualunque risultato la squadra amaranto deve sempre giocare al massimo dell’intensità, come del resto ha dimostrato finora.

Reggina – Potenza 2-3

Marcatori: 40’pt Iuliano, 10’st Arcidiacono, 14’ Doumbia, 29’ De Francesco, 32’ Vuletich

Reggina: Farroni; Loiacono, Gasparetto (Rossi), Rubin (Blondett); Rolando (Garufo), Salandria, De Francesco, Bresciani (Reginaldo); Rivas (Denis); Doumbia, Bellomo. All. Toscano.
Potenza: Breza; Silvestri, Di Somma (Giosa), Ramos; Viteritti, Ricci (Souare) (Dettori), Coppola, Iuliano, Sepe; Arcidiacono (Isgrò), Murano (Vuletich). All. Raffaele.

Arb.: Marini (Bruni – Laudato)