Immagini di Valentina Giannettoni

Il sovranismo: possibile risposta positiva alla disastrosa politica economica italiana generata dalla crisi oppure preludio per un Impero del Male prossimo venturo? Un dilemma che troppo spesso, sia a destra come a sinistra, viene affrontato con toni esagitati e vieti stereotipi. Quindi, entro quale ottica bisogna inquadrarlo per poterlo analizzare nel modo più corretto? A questo dubbio prova a rispondere il libro “Sovranismo – Le radici e il progetto“, curato dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno ed edito da Historica Edizioni: un saggio comprendente diversi interventi a tutto tondo che analizzano il fenomeno sovranista inserendolo in un ampio ventaglio di materie come storia, società, finanza oppure economia. Al volume, che vuole essere al contempo un’analisi e un’ipotetica bozza per un futuro progetto politico, hanno prestato la penna scrittori, giornalisti, opinionisti e politici come Pietrangelo Buttafuoco, Marco Cerreto, Antonio Rapisarda, Diego Fusaro, tra gli altri.
“Con questo volume, il nostro intento è quello di dimostrare che esiste davvero una politica seria e strutturata dietro il così vituperato concetto di sovranismo” ha dichiarato oggi Gianni Alemanno alla presentazione del libro a Reggio Calabria, presso l’hotel “Torrione”, presenti tra gli altri il presidente di “Reggio Futura” Giuseppe Agliano, Ernesto Siclari, componente dell’esecutivo provinciale del dipartimento Giustizia per FDI, Daniele Romeo, dirigente nazionale per il Movimento Nazionale per la Sovranità (da poco confluito ufficialmente in Fratelli d’Italia), Mimmo Creazzo, candidato per FDI alle prossime elezioni regionali, il Garante per l’Infanzia presso la Regione Calabria Antonio Marziale e l’ex presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte Giuseppe Bombino, tra i molti presenti, con il giornalista Pietro Gaeta come moderatore.
“Il sovranismo, per come lo concepiamo noi, potrebbe risolvere i problemi posti dal populismo – ha proseguito Alemanno – perchè oggi ci ritroviamo in un’Italia ridotta ad un ruolo subalterno nell’ambito dei rapporti europei, globali ed economici. Con la crisi, inoltre, i nodi sono venuti tutti al pettine; anche l’attuale classe dirigente non fa nulla per migliorare le cose, anzi, invece di risolvere i problemi, ne crea gratuitamente altri. Ma soprattutto, è sconcertante il complesso d’inferiorità che l’Italia dimostra nei confronti dell’Europa, un complesso (che ci portiamo dentro dal primissimo dopoguerra, quando abbiamo di fatto iniziato a perdere la sovranità nazionale) pesantemente condizionato dall’ossessione di fare sempre bella figura. Con il sovranismo, lungi dall’essere un pensiero basato sull’autarchia e sull’isolamento economico nazionale come paventano i più superficiali, ci si può invece muovere meglio conoscendo bene ed approfonditamente le leggi, le misure, le contromisure e i trattati senza alcun complesso o sudditanza! Per quanto concerne invece il tema dell’immigrazione – ha poi puntualizzato Alemanno – l’Ue deve pensare anche a difendere i confini ed aiutarci, non solo all’inclusione, peraltro indiscriminata e senza una soluzione concreta. Si tratta inoltre di un problema di unità politica e mediterranea, visto quello che sta avvenendo ormai da dieci anni in Libia. Ma le forze sovraniste devono essere rigorose anche nello studiare attentamente le scelte che possono risultare determinanti – ha infine concluso – il sovranismo, d’altronde, può aiutare lo Stato italiano a rimettersi in moto per affrontare alcune logiche economiche di mercato; nella globalizzazione infatti si vince solo con uno Stato davvero presente, altrimenti finiremo per farci divorare dalle multinazionali straniere, che già in parte hanno consumato la nostra economia”.
Il libro sul sovranismo è un testo, a suo modo, coraggioso, ha affermato Siclari, “perchè affronta una tematica ‘estrema’ ed insegna alla gente ad andare al di là della coltre di fango che ogni giorno una certa politica e i mezzi d’informazione gettano sul concetto, manco fosse il male assoluto. E’ una certezza, ormai, che la censura di oggi sia costituita dal politicamente corretto, che imbavaglia qualsiasi esternazione che non sia in linea col cosiddetto ‘pensiero unico‘”. E su un’accoglienza dei migranti più controllata e non caotica è tornato a parlare il Garante Marziale: “Nell’ambito sovranista, l’accoglienza dei migranti va ‘razionalizzata‘ e non certo respinta in toto. Bisogna pensare soprattutto al bene dei minori stranieri; è chiaro che non si deve subire l’emergenza passivamente, ma un freno bisogna pur darlo anche per rallentare questa corsa sfrenata che la globalizzazione ormai impone al mondo intero, rendendo i ricchi ancora più ricchi, uccidendo i poveri ed impoverendo irreversibilmente anche il ceto medio“.