Un martedì nero quello trascorso dall’Amministrazione Comunale, che si becca due sonore randellate a causa della grave forma di trance agonistica elettorale che affligge il primo cittadino, preda di una cieca e irrefrenabile smania che lo induce a considerare la terribile pandemia come una straordinaria occasione da sfruttare per acquisire consenso in vista delle elezioni che, grazie al “benedetto” Coronavirus, sono slittate di ulteriori 5 mesi. Questa volta le randellate gli vengono inferte dall’avvocato di un signore finito al centro di una querelle con i V.V.U.U. e, addirittura, dal Responsabile del Dipartimento Prevenzione dell’ASP di Reggio Calabria ingiustamente chiamato a rispondere di un presunto disservizio.
Non volendo entrare nel merito delle questioni, perché non sta a noi valutare eventuali reati o inadempienze, rileviamo che ogni argomento risulta valido per aggredire i cittadini, i commercianti, i lavoratori e adesso addirittura chi opera nel mondo della Sanità in un momento di grande sofferenza che imporrebbe un duro lavoro di analisi per ricercare soluzioni, per dare risposte, attraverso un serio e genuino confronto con le varie componenti della società civile. Purtroppo Falcomatà, dopo aver posto in essere una virulenta quanto distruttiva azione nei confronti della città, frutto di una imbarazzante incapacità amministrativa, si sta rendendo protagonista di una miserevole quanto cinica gestione dell’emergenza pandemica. Dapprima vestendo i panni dello sceriffo e ricercando visibilità attraverso un ridicolo gioco a guardie e ladri, come andare a caccia di isolati trasgressori alle regole imposte dall’emergenza sanitaria per costruire spot infarciti da battute ad effetto in uno stentato, quanto innaturale, linguaggio dialettale. Oggi l’ineffabile Sindaco si cimenta a sparare, alla velocità della luce, attestati di solidarietà verso chiunque protesti o subisca ipotetiche ingiustizie, accecato dalla cinica esigenza di raccattare consenso spicciolo a destra e a manca ed incorrendo in clamorose figuracce per un alto ruolo istituzionale, qual è quello che miracolosamente ricopre ben oltre la scadenza naturale.
Così facendo, ai “martedì neri” succederanno “mercoledì nefasti” come quello odierno (ieri, n.d.r.) in cui si festeggia il santo patrono della nostra città, occasione utilizzata dall’Amministrazione Comunale per proseguire nella deplorevole ed offensiva propaganda elettorale. Per quanto ci riguarda, affidiamo a San Giorgio le sorti della città affinché ci dia la forza per sconfiggere questo terribile virus e sopravvivere, ancora per qualche mese, all’azione dirompente dell’amministrazione più scarsa della storia di Reggio che ha distrutto il tessuto socio-economico gettando nella disperazione la Comunità Reggina.