Il 15 giugno è una data importante per il panorama spettacolare italiano: a partire da oggi, cinema, teatri e, in alcune regioni, persino le discoteche riaprono i battenti dopo l’infinita e dolorosa pausa causata dal dilagare del Covid-19. Un ritorno alla normalità che però ha solo in parte il sapore della rivalsa, perché la ripartenza per il settore artistico nostrano è intrisa di diverse paure: quella di non riuscire a garantire appieno la sicurezza degli spettatori, di non farcela a gestire il comparto da un punto di vista economico e, su tutte, quella del fallimento vero e proprio, che causerebbe non solo ingenti perdite monetarie, ma metterebbe anche a rischio tantissimi posti di lavoro.
Il rispetto dell’operato di artisti e addetti ai lavori ha spinto volti noti della musica italiana ad esporsi in prima linea, chiedendo al Governo italiano maggiori tutele per questo meraviglioso ma delicato settore. E’ nata così l’iniziativa social #IoLavoroConLaMusica, che ha coinvolto numerosi cantanti, strumentisti, autori, conduttori radiofonici. Da Vasco Rossi a Diodato, da Arisa a Fiorella Mannoia, da Brunori Sas a Nuzzo Corrado e Maria Di Biase: tantissime le star dello showbiz a riempire le bacheche con selfie e supporti di vario genere riportanti il proprio nome e l’hashtag #IoLavoroConLaMusica.
Lo scopo della campagna è quello di poter arrivare alla fatidica data del 21 giugno – convenzionalmente nota come il giorno in cui si festeggia la musica, oltre all’arrivo della bella stagione – facendo risuonare note di speranza (nonostante l’impossibilità di esibirsi dal vivo) anziché un assordante silenzio, come precisato dai firmatari dell’iniziativa. “Nella Musica lavorano in tanti, non solo i musicisti e i cantanti – spiegano i promotori – La Musica fa cultura, educa, emoziona, intrattiene e, se non bastasse, produce economie importanti (il solo comparto Cultura fa il 16% del PIL), dando lavoro a decine di migliaia di persone che oggi, causa Covid, rischiano di restare a casa. Sappiamo che ci sono delle proposte di emendamento al DL Rilancio che ci riguardano. Chiediamo che la politica non le ignori, adoperandosi al più presto per dare finalmente dignità a tutti coloro i quali lavorano per il bene della Musica“.
Un appello condiviso sul portale “La Musica Che Gira“, nel quale si chiede al Governo tricolore “Una Commissione Congiunta di Camera e Senato dedicata all’industria musicale e che il Ministero convochi al più presto un tavolo tecnico specifico“, sottolineando l’esigenza di interpellare esperti nel campo musicale prima che i politici decidano le misure da adottare per far ripartire in grande il settore. Sul portale sono visibili le proposte concrete per non compromettere i lavoratori delle sette note, spesso sminuiti dall’idea che far parte di questo complesso panorama impiegatizio significhi solo intrattenere lo spettatore senza, però, lavorare davvero. “Le istituzioni trattano la musica come se fosse un accessorio, mentre è fondamentale come il respirare!“, ha sottolineato la sempiterna Ornella Vanoni, cogliendo appieno il senso della campagna #IoLavoroConLaMusica, che cammina di pari passo con la meno ottimistica hashtag #SenzaMusica: un auspicio nefasto, che gli artisti non vogliono prenda forma né il 21 giugno, né mai.