Il tema delle sette o pseudo-sette radicate nel mondo dello spettacolo affonda, purtroppo, radici su verità malcelate, che quando emergono grazie al coraggio di chi riesce a raccontare episodi indicibili al “mondo esterno”, esplodono in tutta la loro veemenza e difficilmente possono essere messe a tacere una volta rese pubbliche.
Un caso simile sta attanagliando il nostro Bel Paese ed è legato ad un’agenzia legata a doppio filo a Mediaset, la Ares Film. La società ha firmato per l’emittente del “Biscione”delle serie TV di gusto opinabile ma di successo di massa garantito, come “L’onore e il rispetto“, “Il peccato e la vergogna“, “Caterina e le sue figlie“, “Il bello delle donne“. Numerosi i volti noti dell’intrattenimento tricolore i cui interessi erano gestiti dall’agenzia con a capo l’ombroso manager Alberto Tarallo. Gabriel Garko, Eva Grimaldi, Nancy Brilli, Francesco Testi, Giuliana De Sio sono solo alcuni degli interpreti che hanno calcato i set delle fiction prodotte dalla Ares, molte delle quali vantavano la sceneggiatura e la regia del compianto Teodosio Losito.

Lucifero

Di Ares Film – fallita lo scorso anno – hanno parlato in termini piuttosto preoccupanti due concorrenti della nuova edizione del “Grande Fratello VIP”, Adua Del Vesco e Massimiliano Morra, che hanno preso parte a numerosi lavori della società gestita da Tarallo. Nelle scorse giornate hanno destato parecchio scalpore alcune terribili confessioni della Del Vesco: confidandosi proprio con il suo collega, ha scoperchiato un vaso di Pandora particolarmente traumatico per la concorrente. “Io non volevo vivere più, poi sono scappata di notte – ha raccontato visibilmente provata la giovane – Ma poi dove stavamo? Nel nulla proprio! Vorrei giustizia ma non posso prendermi il peso di tutti. Non potevamo dire l’età. Non potevamo fare nulla, non potevamo vivere, non potevamo avere affetti, io non sapevo più come si socializza. Quando sono andata a Milano è cambiato tutto. Tu hai visto cosa è successo? – chiede la Del Vesco a Morra – Noi infatti ci siamo rivisti a quell’evento, tu eri in disparte dietro. Io da quel momento sono scappata da loro, di nascosto“. Affermazioni al vetriolo, rivelatisi però solo un antipasto ad altre, ben più tremende, che fanno riferimento anche al misterioso suicidio di Teodosio Losito, ex compagno di Tarallo, avvenuto quasi in concomitanza con il fallimento della Ares, il 9 gennaio dello scorso anno. “Io non ero lì quando è successa quella cosa (…). Lui (Losito, n.d.r.) mi mandò un messaggio. Io gli volevo bene e so che anche tu ne volevi a lui (…). Io se rimanevo facevo la sua fine (…). Ero veramente sola e avrei fatto quella fine lì. Lui è morto il 9 gennaio. Il Natale prima mi accompagnò lui in aeroporto e mi abbracciò (…). Con quella sua cosa che ha fatto, lui ha liberato me, altrimenti non sarei stata qui“. L’attrice, infine, ipotizza anche chi possa essere il vero responsabile della dipartita di Teodosio Losito: “Lucifero” – così i due ragazzi chiamano il deus ex machina di questo ed altri drammatici episodi legati all’agenzia, che a detta di stampa e telespettatori potrebbe essere proprio il controverso Tarallo.

Silenzio imposto

Le confidenze tra Adua Del Vesco e Massimiliano Morra hanno ovviamente scatenato un polverone sicuramente non destinato a dissolversi in tempi brevi. All’improvviso, però, le “punte di diamante” della conduzione Mediaset sono state “costrette” a tacere riguardo al fenomeno rapidamente ribattezzato “Ares Gate“. Perché?
Si parla di una diffida alla rete capitanata da Confalonieri e Piersilvio Berlusconi, come riportato qualche giorno fa dal portale Dagospia, uno dei primi siti a seguire in maniera certosina l’affaire. “Alberto Tarallo diffida Mediaset e promette querele. Primo effetto: la D’Urso imbavagliata. Ieri Barbara a “Pomeriggio 5” non ha più nominato l’Ares Gate dopo che aveva annunciato sviluppi e indagini dei giornalisti di Videonews. Che succede ora?“. Oltre a Barbara D’Urso, anche Federica Panicucci nel suo contenitore mattutino “Mattino 5” ha “involontariamente” ignorato la vicenda.
Stessa sorte è toccata anche ad Alfonso Signorini, che lo scorso venerdì ha regalato un momento toccante ma, purtroppo, privo di contenuti (o quasi, se non fossero trapelate alcune frecciate del super ospite della puntata) durante la diretta del “Grande Fratello VIP“. Protagonista assoluto della serata è stato Gabriel Garko, una delle stelle della presunta setta ed ex della Del Vesco. L’attesa spasmodica degli aficionados del “GF VIP” è stata solo parzialmente soddisfatta: nel corso della lettura della drammatica lettera per la Del Vesco, il “bello” della Ares ha confessato in maniera non troppo velata la sua omosessualità. La vera notizia, però, si evince dalle frasi dette a metà, quelle legate alle motivazioni che hanno spinto il 48enne Garko a non poter fare coming out fino all’uscita dalla Ares.

Indignazione social

Gabriel Garko parlerà apertamente della sua ritrovata libertà a “Verissimo” il prossimo 3 ottobre: un’ospitata che ha fatto discutere molto sui social, dato che la conduttrice del talk show del sabato è – casualmente – Silvia Toffanin, compagna storica di Piersilvio Berlusconi. Mentre Signorini, D’Urso, Panicucci ed altri conduttori Mediaset tacciono, sul web numerose star della TV italiana hanno invece manifestato il proprio sostegno alla Del Vesco e a Morra, gettando pesanti ombre sulla già dubbia limpidezza di Alberto Tarallo. Tra i più indignati dal silenzio dell’emittente, Lorenzo Crespi. “La storia di Adua è una storia triste, orrenda, vera, che inizia verso la fine degli anni ’80, inizio anni ’90. Coinvolge tutti, trent’anni di Mediaset, fiction, spettacoli, uomini potentissimi, politici… L’unica cosa che vi chiedo è: se iniziate ad indagare, fate sì che questa ragazza, quando esce dal “GF VIP”, venga messa subito sotto protezione, perché potrebbe essere in pericolo“. Crespi punta anche il dito contro i volti noti della Ares, da Garko alla Grimaldi: “Il vostro silenzio da una vita è una vergogna“.
Analoga posizione è stata presa anche da altri due beniamini del piccolo schermo, Marco Bellavia e Francesco Testi. Il primo, volto noto della TV dei più piccoli, insinua la forzatura di alcune coppie costruite ad hoc dalla casa di produzione. “Relazioni finte, è sempre stata usanza dagli anni ’80 anche per coprire l’omosessualità di diversi personaggi. Oggi tutto dovrebbe essere cambiato, ma gli strascichi rimangono – spiega Bellavia, che sarcasticamente si chiede – Come mai Gabriel Garko ha avuto solo relazioni con colleghe dell’agenzia?”.
Dettagli abbastanza scioccanti della sua personale avventura alla corte di Lucifero-Tarallo la fornisce il sex symbol Francesco Testi. “Avere un contratto con Ares Film aveva come conditio sine qua non quella di lasciare la vecchia agenzia e tagliare i ponti con il proprio agente, questo perché la produzione aveva una propria agenzia di riferimento. Il paradigma su cui si fondava il progetto lavorativo era l’assoluta dedizione al lavoro e l’impossibilità di avere legami affettivi stabili (visti come potenziale distrazione dal progetto)“. Condizioni, queste, impossibili da mantenere e che hanno portato all’uscita di Testi dalla Ares nel 2015, complice l’innamoramento dell’attore per una donna “rea”, secondo l’agenzia, di distrarre Testi dai suoi doveri lavorativi.
Una vicenda, insomma, dai contorni piuttosto contorti e destinata a sorprendere ancora. Se esista o meno una setta dietro all’ex blasonata Agenzia Ares, solo il tempo potrà dirlo. Due sono, però, le certezze alle quali potremo ancorarci: la prima è che non possono e non devono essere silenziati gli appelli di Adua Del Vesco, Lorenzo Crespi, Gabriel Garko e degli altri personaggi loro malgrado coinvolti in questa drammatica storia; la seconda è che la vita dei ricchi e famosi pare, ogni giorno che mai, sempre meno una vita da sogno.