Foto Valentina Giannettoni

Alla ripresa, dopo la pausa di una settimana, una fragile Reggina ha collezionato la nona sconfitta in 18 giornate al cospetto di un Lecce che ha portato a casa l’intera posta con uno sforzo minimo. Per generosità, diciamo che la squadra amaranto avrebbe meritato il pareggio, ma quando situazioni simili si ripetono (compresi rigore fallito e superiorità numerica) con avversari, giocatori e persino allenatori diversi, allora la motivazione non può essere più episodica, ma strutturale.
Per evitare di non avere per l’ennesima volta nell’undici iniziale un attaccante di ruolo, mister Baroni ha deciso di inserire Charpentier, nonostante le sue precarie condizioni fisiche. Risultato: il francese è stato costretto ad uscire anzitempo per infortunio con tempi di recupero che si allungano indefinitamente.
Inizio gara tutto sommato equilibrato, con il Lecce che si è proposto con eleganza nella fase iniziale e la Reggina che ha cominciato a prendere le misure finché, quasi alla mezz’ora, su una palla che sembrava persa, ma che ha trovato scoperta l’intera fascia sinistra amaranto, Adjapong è stato caparbio nel rimetterla in area, dove il colpo di tacco sotto misura sul primo palo di Stepinski è stato deviato da Delprato spiazzando Nicolas. Reazione immediata della Reggina, con Rivas che a tu per tu col portiere si è fatto ribattere il tiro, ma nell’azione un risentimento muscolare lo ha costretto ad uscire sostituito dal rientrante Menez. Prima dell’intervallo, il Lecce ha sfiorato il raddoppio col capocannoniere del torneo, Coda, bravo a liberarsi in area di mezza difesa amaranto.
Per l’intero secondo tempo, la Reggina ha cercato di recuperare il risultato, sia pur con non molta convinzione ed una certa frammentarietà. Tuttavia, poco dopo l’avvicendamento Charpentier-Denis, preventivato, ma anticipato per l’infortunio del francese, l’arbitro ha fornito agli amaranto la più ghiotta occasione per il pareggio con l’assegnazione di un rigore per un mani, inesistente, dell’ex Lucioni. Dal dischetto Menez ha imitato Denis (che già ne aveva falliti due) con un tiro lento e prevedibile bloccato dal portiere leccese. A metà ripresa, prima Loiacono si è visto respingere da Meccariello il colpo di testa a portiere battuto, e subito dopo Coda è stato espulso per doppia ammonizione. In inferiorità numerica per quasi mezzora, il Lecce si è sistemato davanti alla propria area a contrastare le confuse avanzate amaranto, diventate insistenti, ma sempre poco efficaci, negli ultimi dieci minuti: Liotti ha fatto pensare al gol calciando sull’esterno delle rete, un traversone del subentrato neo amaranto Micovski deviato ha sfiorato la traversa, un colpo di testa di Cionek non ha inquadrato lo specchio, cosa che ha fatto invece nel recupero Bellomo, ma indirizzando debolmente verso le mani del portiere.
Considerando la classifica dalla sesta giornata, quando ha subito la prima sconfitta della stagione contro la Spal, con i dieci punti conquistati nelle ultime dodici, uno in più del solo Ascoli, la Reggina sarebbe penultima: sicuro che basti davvero poco per migliorare la squadra amaranto?

REGGINA-LECCE 0-1

Marcatore: 28’pt Stepinski

Reggina: Nicolas; Delprato, Loiacono (Bellomo), Cionek, Di Chiara; Bianchi, Folorunsho; Situm (Micovschi), Rivas (Ménez), Liotti; Charpentier (Denis). All. Baroni. a d.: Guarna, Plizzari, Farroni, Stavropoulos, Rolando, De Rose, Faty. Allenatore: Baroni.

Lecce: Gabriel 7; Adjapong 6,5, Lucioni 6,5, Dermaku 6 (Meccariello 6,5), Zuta 6,5; Henderson 6,5 (Majer 6), Tachtsidis 6,5, Bjorkengren 6,5 (Listkowski 6); Mancosu 6 (Calderoni); Coda 6, Stepinski 6 (Dubickas). All.: Corini 6. a d.: Bleve, Vigorito, Monterisi, Gallo, Maselli.

Arb.: Volpi 5,5 (Dei Giudici – Trinchieri / Camplone)

Pagelle

Nicolas 6: all’esordio in amaranto, preso in controtempo dalla decisiva deviazione di Delprato, qualche problema nel giocare la palla con i piedi

Delprato 6: utile perché è possibile impiegarlo in più posizioni. Nel gol in ritardo nella chiusura e sfortunato nel deviare in rete il tocco di Stepinski

Loiacono 6: il suo colpo di testa stava per dare il pareggio

Bellomo 5: ha sprecato di testa un’ottima occasione

Cionek 5,5: non semplice il compito di controllare Coda, ma non impeccabile nel chiudere sul cross che ha originato la rete della sconfitta;

Di Chiara 4,5: fuori posizione in occasione dell’azione del gol (sarà solo un caso se tante delle reti subite originano da azioni sulla nostra sinistra?) e assai impreciso

Bianchi 5: la qualità non è il suo forte

Folorunsho 6: tanto impegno e fisicità: qualcuno pensa che ce ne vorrebbero undici come lui. Magari con piedi migliori…

Situm 5: poco efficace

Micovski 5,5: il suo esordio non ha inciso, ma un suo cross deviato stava beffando il portiere

Rivas 5: l’ennesima conferma dell’incapacità di segnare a tu per tu col portiere. Uscito per infortunio

Menez 4,5: mezzo punto in più perché non è in condizioni fisiche accettabili. Ma il rigore poteva tirarlo meglio, anzi, non poteva tirarlo peggio

Liotti 5: si è confermato il più offensivo degli amaranto, e basta

Charpentier 6: ritornato a giocare dopo 13 mesi, non era il caso di schierarlo dall’inizio. Se poi è stato deciso così solo perché ci doveva essere una cosiddetta punta, allora si poteva aspettare ancora qualche giorno per rescindere con Lafferty ed accantonare Vasic…

Denis 5: pare che sia stato in campo per l’intera ripresa

Baroni 5,5: non può fare miracoli, però la reazione della squadra non è stata lucida. Avrebbe fatto bene a non schierare giocatori che non sono in condizione; d’altronde, se in panchina ha potuto portare ben tre portieri, ma un solo attaccante, per giunta quarantenne e non a posto fisicamente.