Esistono ancora tantissimi luoghi comuni sulle persone affette da disabilità e sui soggetti affetti da autismo o da altre neurodiversità. Leggi non scritte che descrivono queste persone totalmente incapaci non solo di poter gestire la propria quotidianità, ma anche e soprattutto di poter prendere parte ad occasioni ludiche e di socialità, come ad esempio iscriversi in palestra.Niente di più falso: a dimostrarlo è stata la lodevole iniziativa tenutasi nel pomeriggio di domenica 5 dicembre presso la palestra KRAK Team sita a Decollatura, in provincia di Catanzaro. L’evento, denominato “Insieme si può: Sport e Gioco“, è stato promosso dalla sezione di Lamezia Terme dell’ANGSAAssociazione Nazionale Genitori Persone con Autismo -in collaborazione con Giulia Chiodo, titolare della palestra nonché campionessa di kick boxing ed istruttrice di 3° grado Federkombat ed atleta del Gruppo Sportivo Fiamme Oro Settore Giovanile Pugilato della Polizia di Stato di Roma.
“Insieme si può” ha dato la possibilità a giovanissimi atleti di età diverse di cimentarsi con i rudimenti della kick boxing usufruendo della competenza della giovane Giulia, ma soprattutto divertendosi. Il tutto sotto lo sguardo attento di un genitore per ragazzo, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid vigenti. Sono proprio i genitori degli “atleti in erba” ad essere i più entusiasti dell’iniziativa. “E’ stato un pomeriggio di condivisione, sport e divertimento – ha spiegato Maria Grazia Butera, mamma di un bellissimo bambino nonché volontaria ANGSA – i nostri figli si sono sentiti ben accolti da Giulia Chiodo“. Del resto, la campionessa di kick boxing non è nuova ad esperienze di inclusione: il suo lavoro di trainer consiste non solo nel curare il corpo, ma anche di favorire l’interazione tra bambini “normotipici” e “neurodivergenti”, creando gruppi di lavoro eterogenei che riescono a lavorare in completa armonia, sotto lo sguardo attento e amorevole della propria maestra.
Stimo moltissimo Giulia come professionista – ha sottolineato Luigi, padre orgoglioso di uno dei bimbi partecipanti all’iniziativa – la sua umanità e la sua dedizione al lavoro sono encomiabili ed insostituibili. Mio figlio frequenta la palestra KRAK Team da diversi mesi ed è evidente il modello di inclusione che l’atleta decollaturese porta avanti con successo. Un modello che andrebbe replicato in ambiti diversi. Giulia è una campionessa non solo sul ring, ma anche nella vita“.
L’evento in partnership con la palestra decollaturese è solo l’ultimo organizzato dall’ANGSA di Lamezia Terme, da sempre in prima linea per sostenere le famiglie di bambini affetti da autismo ed attenta a sensibilizzare l’opinione pubblica con eventi che coniugano perfettamente gioco e socialità, con l’intento di rendere una sempre più ampia fetta di utenza consapevole dell’idea che è possibile convivere con il “diverso” senza paura o diffidenza. “I ragazzi hanno potuto cimentarsi nella disciplina della kick boxing grazie a Giulia Chiodo – ha commentato soddisfatta la Presidente ANGSA Emanuela Muraca, che pone l’accento sull’importanza dello sport come – momento di confronto e possibilità di stringere nuove amicizie, mettendo ognuno di noi alla prova e superando le difficoltà. Non escludiamo in futuro di poter intraprendere una più proficua collaborazione con la KRAK Team“, ha concluso Muraca.
Fare squadra contro le discriminazioni è il motto di Giulia Chiodo, che come atleta e come giovane donna ama mettere alla prova i propri e gli altrui limiti, oltrepassando le barriere di diffidenza ed ignoranza che troppo spesso attanagliano la nostra società. “Per me non esistono disabilità, ma solo ed unicamente abilità. Ognuno nello sport può raggiungere il suo massimo livello se motivato dalle persone giuste, quelle che credono ciecamente nelle loro potenzialità“: un mantra da mettere in atto, un esempio di mentalità vincente.