Foto – Valentina Giannettoni

REGGINA-PORDENONE 2-0

Marcatori: 22’st Ménez, 41′ Di Chiara

Reggina: Turati; Loiacono, Amione, Di Chiara; Kupisz (Galabinov), Hetemaj (Cortinovis), Folorunsho, Crisetig, Giraudo (Adjapong); Ménez (Bellomo), Montalto (Bianchi). All.: Stellone. A d.: Micai, Aglietti, Denis, Aya, Franco, Tumminello.
Pordenone: Perisan 6; El Kaouakibi 5,5 (Butic 5,5), Barison 6, Dalle Mura 6, Perri 6 (Anastasio 5,5); Zammarini 6, Lovisa 6,5, Gavazzi 6 (Mensah 5,5), Torrasi 6 (Di Serio); Cambiaghi 6,5, Candellone 4,5 (Vokic 6). All.: Marchetto 6. A d. Bindi, Sabbione, Deli, Onisa, Pasa, Bassoli, Iacoponi.

Arb.: Maggioni (Affatato-Gualtieri_Acanfora/Giua-Muto. 6

Spettatori 3700.

Tre vittorie in otto giorni e quasi addio ai rischi che stavano arrivando da dietro. Ma, più che per i tre punti, sono state le due reti a fare in modo che valesse la pena di essere al Granillo in questo pomeriggio primaverile: per la loro fattura, pregevolissima, ed anche perché nei 95’ complessivi è accaduto davvero ben poco altro. Qualcosa in più hanno fatto i friulani, che hanno sprecato qualche occasione favorevole per creare problemi; poco o nulla hanno fatto gli amaranto che, a parte i due gol, non hanno mai tirato in porta: l’unico intervento del portiere ospite su un tocco di un suo compagno.
La rete di Menez, alle soglie della sua sostituzione, è stata una sorta di conciliazione col gioco del calcio: servito in profondità da Montalto, il francese ha trovato le ultime forze per mettere a sedere difensore e portiere ed indirizzare beffardamente nella porta sguarnita. Di Chiara non è stato da meno a calciare alla Maradona una punizione dal limite per un fallo su Bellomo lanciato a rete.
Primo tempo dai ritmi soporiferi, con la Curva Sud impegnata a cercare di tenere sveglio il (non proprio numeroso) pubblico presente. L’unico spunto, peraltro molto pericoloso, è stato del Pordenone, con Candellone che ha sprecato alto da favorevole posizione un servizio di Cambiaghi. La ripresa è cominciata con gli ospiti riversati tutti nella metà campo avversaria e gli amaranto, in difficoltà atletica, incapaci persino di allontanare il pallone. Al 10’ grossa occasione per Cambiaghi, che ha superato Turati in uscita a terra, con la palla che ha attraversato la porta senza che Butic riuscisse ad arrivare in tempo per la decisiva deviazione. Scossa dal pericolo, la Reggina ha finalmente trovato un po’ di forza per rompere momentaneamente l’assedio, impegnando il portiere ospite col tentativo di…autogol! 
Al quarto d’ora, le tardive, e rischiose, sostituzioni compiute da Stellone non hanno modificato l’andazzo finché in campo non si è accesa la lampadina del calcio con Menez, che ha trovato le forze residue per riuscire a sollevare i piedi da terra ed inventare un gol che, se fosse stato in serie A, avrebbe avuto la copertina delle trasmissioni sportive. Nemmeno palla al centro e altra coppia di sostituzioni improvvide di mister Stellone, che hanno reso ancor più precario l’equilibrio della squadra. Ripartita la pressione neroverde, tanto insistente quanto sterile, con molti amaranto in evidente difficoltà atletica, una delle rare sortite con il subentrato Bellomo ha originato la punizione magistralmente calciata da Di Chiara con un sinistro che ha scavalcato la barriera abbassandosi di colpo all’incrocio. Sino al fischio finale, solo qualche altro tentativo da parte pordenonese.

Le pagelle

Turati: graziato due volte, si districa bene dentro l’area, un po’ meno quando deve uscire a chiudere 6
Amione: è giovane e commette qualche ingenuità, come quando si è fatto superare da Cambiaghi nell’occasione più pericolosa per gli ospiti. Colpito da crampi, ha comunque retto sino alla fine. Voto di fiducia e di stimolo 6
Di Chiara: difensore puro con licenza di scendere sulla fascia. Il più propositivo della squadra e autore di un gol da finisseur che non da terzino 7.5
Kupisz: più che un centrocampista offensivo sembra un mediano. Non incide 5.5
Galabinov: non si è capita le scelta di Stellone di farlo entrare in quel momento ad aumentare la forza offensiva della squadra. Però sa tenere e proteggere palla come pochi
Hetemaj: più arruffone del solito e spesso in difficoltà per il movimento dei centrocampisti avversari. Sostituito con un po’ di ritardo 5.5
Cortinovis: inserito probabilmente per tentare di far alzare la squadra 6
Folorunsho: forse i suoi ex compagni lo conoscevano bene, e lo hanno molto limitato. Ma non al punto di impedirgli di beccare per scarsa lucidità l’ammonizione che gli farà saltare la prossima 5.5
Crisetig: solo tanto contenimento, senza alcuna proposizione 5.5
Giraudo: inizio promettente, poi la stanchezza ha preso il sopravvento. Sembra avere buoni numeri 6
Adjapong: fa indifferentemente il quinto a centrocampo o il quarto difensore 6
Menez: tribuna stampa del Granillo: “Fuori Menez, ché non ne ha più”. “No, deve stare in campo finché ce la fa a restare in piedi”. Infatti… lo affermiamo dall’anno scorso: con lui in campo la Reggina parte da 1-0 S.V.
Bellomo: sembra fare fatica ad entrare in partita, poi è comparso a causare la punizione del raddoppio
Montalto: spesso il più avanzato dei difensori amaranto. Ha implorato la sostituzione, ma ha dovuto aspettare perché altri compagni non ce la facevano più, ma soprattutto perché il mister stranamente non
l’ha sostituito prima 6
Stellone: brutta prestazione, e non soltanto per la comprensibile stanchezza. Bene far ruotare la rosa, anche perché il tour de force durerà ancora per un bel po’. Non proprio limpida la lettura delle situazioni
in campo, con cervellotiche (a parere nostro, e non solo) sostituzioni. Ma, con tre vittorie in otto giorni e poi, finalmente (almeno per quanto ci riguarda) darci la possibilità di vedere Menez in campo, basta ed avanza 6