Jeremy Menez – Foto Valentina Giannettoni

REGGINA-PISA 1-0

Marcatore: 12’pt Ménez

Reggina: Turati; Aya, Amione, Di Chiara; GIraudo, Folorunsho, Crisetig, Hetemaj (Tumminello), Kupisz; Ménez (Bianchi), Montalto (Galabinov). All.: Stellone. a d.: Micai, Aglietti, Loiacono, Adjapong, Franco, Denis.
Pisa: Andrade 6.5; Berra 6 (Birindelli 5.5), Caracciolo 6 (Lucca 5.5), Leverbe 6, Beruatto 6.5; Touré 5 (Marin 5.5), Nagy 4.5, Mastinu 6; Cohen 5 (Benali 6); Puscas 4.5, Masucci 5 (Torregrossa 5.5). All.: D’Angelo 5.5. a d.: Livieri, Hermannsson, Siega, Gucher, De Vitis, De Marino, Marsura.

Arb.: Massimi (Di Gioia_Scarpa-Marotta/Serra-Dei Giudici) 5.5.

Note: 3600 spettatori

Terza vittoria consecutiva al Granillo senza subire gol (sebbene stavolta sia stato davvero molto complicato): la prima della stagione contro una squadra che stava davanti in classifica e dodici punti dalle compagini che ad oggi disputerebbero i play. C’è insomma da essere più che soddisfatti dopo il successo degli amaranto sui nerazzurri pisani scesi in riva allo Stretto con la speranza, neppure tanto velata, di conquistare i punti per ritornare in vetta alla classifica. Un pareggio avrebbe rispecchiato l’andamento globale di una partita eccessivamente spezzettata (neppure 40’ di tempo effettivo), senza tuttavia togliere alcuna legittimità alla vittoria della Reggina
Nonostante le ormai consuete assenze, che invece di diminuire aumentano di gara in gara e, proseguendo nel turn over per gli impegni ravvicinati, con sette cambi rispetto alla formazione iniziale di mercoledì scorso, la squadra amaranto è partita di buona lena come raramente in questa stagione, sorprendendo forse gli ospiti che probabilmente non si aspettavano un’avversaria così intraprendente. I due ex compagni Folorunsho e Andrade si sono ben presto trovati l’uno di fronte all’altro, quando un tocco a colpo sicuro del centrocampista su servizio di Hetemaj è stato del tutto casualmente deviato in angolo dalla gamba del portiere, a cui la curva Sud non ha risparmiato improperi ricordando la decisione estiva di non rimanere in amaranto.  Un’anticipazione del gol di rapina di Menez, che ha approfittato di un errato controllo imperdonabile di Nagy per rubare palla in area e, dopo un rapido movimento del pallone destro-sinistro, depositare con irrisoria facilità in rete. C’è voluta metà del tempo prima che il Pisa allestisse una parvenza di reazione, limitata comunque a conseguenze di giocate da fermo, con Berra, la cui conclusione a fil di palo, probabilmente fuori, è stata respinta dal disastroso Puscas, con un tiro da fuori di Beruatto di poco a lato e con un colpo di testa di Puscas alto da favorevole posizione. Più pericolosa la Reggina, soprattutto con Montalto che di testa ha sfiorato il palo basso.
La ripresa, iniziata con un tiro di Montalto contratto dalla difesa ospite, si è poi trasformata in un monologo pisano, privo però di quella continuità che lo avrebbe potuto rendere più efficace. Sebbene il reparto difensivo abbia retto egregiamente alla pressione dell’intero plotone offensivo schierato dall’allenatore nerazzurro, con gli amaranto sulle gambe, nell’ultimo quarto d’ora Turati si è eretto a baluardo solitario con tre parate decisive, la più difficile su colpo di testa di Puscas, e ancor prima in collaborazione con Montalto (che di testa aveva deviato in angolo un tiraccio di Beruatto) e con la traversa che aveva respinto un colpo di testa di Touré. Nel recupero ci ha pensato Puscas a far venire i brividi ai sempre meno numerosi presenti con un colpo di testa a porta vuota apparso dentro, ma incredibilmente finito fuori.

Le pagelle

Turati 8: sempre attento e reattivo, pure nelle uscite: straordinaria la parata sul colpo di testa ravvicinato di Puscas

Aya 6: meglio nel secondo che nel primo tempo, quando spesso era fuori posizione. L’avventato tentativo di rinvio sulla respinta di Turati nel recupero stava costando molto caro

Amione 8.5: leader di una difesa inedita; se non l’ha retta da solo, poco ci è mancato

Di Chiara 7: ormai è diventato difficile vederlo oltre la metà campo, però spesso ha dimostrato di cavarsela bene da difensore puro

Giraudo 7: nella ripresa è venuto fuori spesso con prepotenza, sforzandosi di portare il pallone lontano dalla sua area

Folorunsho 6: il solito corridore, costretto a servire la patria amaranto anche quando non ne poteva proprio più

Crisetig 6.5: col vantaggio così repentino si è ben presto sistemato davanti alla difesa, dosando le nertgie sino alla fine

Hetemaj 6: quando c’è da fare muro, è la sua partita; se c’è da giocare palla, un po’ meno

Tumminello: giusto il tempo di tenere un po’ palla

Kupisz 6: poco appariscente, ma di sostanza

Menèz: gol, finte, colpi di tacco… In campo ci sono ventuno giocatori più lui

Bianchi: per rinsaldare la barriera sulla tre quarti

Montalto 6.5: il colpo di testa avrebbe meritato migliore sorte, ma quello fatto per deviare il tiro di Beruatto probabilmente è stato decisivo

Galabinov 6: entrato per far rifiatare Montalto, ha cercato di tenere palla, ma è un compito improbo quando i compagni rimangono troppo distanti

Stellone 6.5: ha coraggio, anche perché è costretto dalle circostanze. Però la squadra ha sofferto troppo soprattutto nell’ultimo quarto di gara: anche se con poche opzioni, con qualche piccolo spostamento sarebbe stato possibile inserire forze fresche. Ma siccome la vittoria è arrivata lo stesso…