REGGINA-LECCE 1-0

Marcatore: 46′ pt Folorunsho.

Reggina: Turati; Loiacono, Cionek, Amione (Giraudo), Di Chiara; Lombardi (Montalto), Bianchi, Crisetig, Kupisz (Adjapong); Folorunsho (Ejjaki), Rivas. All.: Stellone. A d.: Micai, Aya, Bellomo, Hetemaj, Cortinovis, Denis, Galabinov, Tumminello.
Lecce: Gabriel 5.5; Calabresi 5, Lucioni 5.5, Tuia 5.5, Barreca 5 (Gallo 5); Helgason 5.5 (Rodriguez 4.5), Hjulmand 5, Brjorkengren 5 (Gargiulo); Strefezza 5.5 (Ragusa), Coda 4.5, Di Mariano 4.5 (Asencio 5). All.: Baroni 4.5.

Arb.: Fourneau (Capaldo-Fontemurato_Madonia/Dionisi-Pagnotta) 5.

Note: spettatori paganti 4000 circa

Una delle poche cose che probabilmente tengono ancora in piedi la passione per il calcio è l’imponderabilità, almeno nelle singole circostanze. Come accaduto al Granillo, con la capolista Lecce, guidata in panchina dal piccato ex Baroni e accompagnata da quasi un migliaio di tifosi, rimandata in Salento sconfitta da una Reggina che sembrava ormai in disarmo.
E’ stata sufficiente una gara ordinata, con qualche accorgimento tattico di mister Stellone, tipo difesa a quattro e senza attaccanti di ruolo, per imbrigliare un Lecce incapace di sviluppare una minima trama di gioco, lasciando all’iniziativa individuale la possibilità di venire a capo, prima o poi, di una situazione che col passare dei minuti si faceva sempre meno facile. Ancor di più sul duplice fischio, quando una bella azione avviata da Crisetig, e proseguita con un tiro a piazzare di Kupisz, è stata conclusa in rete da Folorunsho, lesto ad anticipare gli avversari a porta vuota sulla debole respinta del portiere.
La gara, iniziata col ricordo dell’ex amaranto Morosini, morto in campo il 14 aprile di dieci anni fa, e col settore ospite colorato di giallorosso, è andata avanti con ritmi blandi e senza sprazzi, con la Reggina a farsi preferire semplicemente per un’azione in velocità nei primi minuti, una traversa autocolpita dall’ex Lucioni e un’incursione di Lombardi. Il Lecce, probabilmente convinto che prima o poi sarebbe facilmente venuto a capo della questione, a parte qualche preziosismo sulla tre quarti, ha proposto solo un tiro da centrocampo di Coda in contropiede con Turati fuori di pali. Nulla lasciava presagire il (tutto sommato) meritato vantaggio amaranto allo scadere del tempo. Appena rientrati in campo, da dentro l’area Strafezza ha fatto tremare la traversa. Per avere un’altra opportunità, gli ospiti hanno dovuto aspettare prima che Bianchi perdesse un pallone in uscita dall’area, ma senza essere in grado di approfittarne, e poi oltre la mezz’ora quando Turati, in libera e sbagliata uscita, ha consegnato il pallone a Coda che lo ha poi indirizzato fuori a porta vuota. Il Lecce è stato tutto qui. La Reggina ha avuto pure qualche opportunità in contropiede, senza tuttavia infierire su un avversario che, forse, avrebbe gradito un po’ più di considerazione, ma che magari avrebbe potuto e dovuto fare qualcosina in più per ottenerla.
Nella coda dell’ingiustificato lungo recupero, gli uomini di Baroni sono pure riusciti ad indispettire lo scarso pubblico di fede amaranto non restituendo il pallone calciato fuori dagli amaranto per soccorrere un compagno. 

Le pagelle

Turati: poco impegnato, salvato dalla traversa, ma da orrore l’uscita che ha consegnato, per fortuna senza conseguenze, la palla a Coda. 5.5

Loiacono: non dovuto faticare più di tanto per annullare Di Mariano prima e Asencio dopo. Ad un passo dal gol del raddoppio. 6.5

Cionek e Amione: i due guardiani della gabbia per Coda, reso inoffensivo. 7 (a testa)

Giraudo: un quarto d’ora al posto dell’argentino per far rimettere Di Chiara centrale difensivo

Di Chiara: da quarto esterno ha qualche problema nella fase difensiva, ma nel primo tempo si è proposto spesso sulla fascia. Nella ripresa, dopo l’opportunità concessa a Strefezza, è ritornato a fare il centrale. 6.5

Lombardi: un onesto lavoro di chiusura e tentativi di ripartenza. 6

Montalto: probabilmente l’unico tra gli amaranto in campo ad avere un conticino in sospeso con l’ex Baroni, ma non ha avuto modo di incidere.

Bianchi: ordinato nel tenere la posizione, qualche incursione offensiva, ed una palla persa in maniera imperdonabile al limite dell’area, senza conseguenze. 6

Crisetig: a parte l’ennesima ammonizione e un’occasione sprecata col piede giusto, una gara pulita 6

Kupisz: ha messo lo zampino decisivo nel gol. 6

Adjapong: è partito un paio di volte in contropiede, poi sfumate, ma costringendo il Lecce a rientrare. 6

Folorunsho: solita prestazione di fisico, ma senza apprezzabili risultati. Però è stato svelto sul gol… che lo consolerà del mancato saluto a fine partita di Baroni. 6

Ejjaki: quale migliore occasione per esordire in serie B? Contro la capolista e con la squadra in vantaggio. 6 di incoraggiamento

Rivas: riuscisse ad essere concreto… 6

Stellone: bravo a modificare lo schieramento difensivo e ad imbrigliare la manovra (manovra?) del Lecce. Ma crediamo che anche lui avrebbe immaginato una gara più sofferta. 6.5.