Foto – Ketty D’Atena

Gli umbri sbancano il Granillo con la doppietta di Melchiorri e Di Serio conquistando i primi punti lontano dal Curi e condannando la Reggina alla prima sconfitta interna (la terza nelle ultime quattro), che subisce anche i primi gol in casa. Partita ricca di colpi di scena quella che è andata in scena a Reggio Calabria: gli uomini di Inzaghi hanno tentato di fare la partita creando molte occasioni da rete, ma il Perugia è stato bravissimo a resistere e rendersi pericoloso con i suoi attaccanti in contropiede. Amaranto in debito con la fortuna (tre i legni colpiti), ma onestamente bisogna pur dire che ci sono diverse situazioni da rivedere per una squadra apparsa anche oggi poco brillante.
Primo tempo complicato per gli amaranto, che soffrono l’intelligente disposizione tattica di Castori. Un Perugia solido ed essenziale che si difende compatto agendo di rimessa con i due punti di riferimento, quali Melchiorri e Strizzolo che hanno il merito di mettere in grande apprensione la retroguardia della Reggina. I padroni di casa provano a pungere con le solite sortite di Rivas, ma i palloni messi a centro area dall’honduregno non producono l’effetto sperato. Da un lancio dalle retrovie arriva al 18′ il vantaggio dei grifoni con Melchiorri, abile a lanciarsi in solitaria superando Colombi in uscita. Gli umbri, rinfrancati dal vantaggio, tentano di affondare i colpi con Bartolomei sulla ribattuta scaturita da una punizione. La prima frazione di gioco si conclude con la traversa colpita da Hernani, direttamente da calcio piazzato.
Nel secondo tempo, la Reggina preme subito sull’acceleratore confezionando nella stessa azione due clamorose occasioni con Rivas prima e Pierozzi a seguire, sulle quali Gori risponde con due parate eccezionali, per quello che sarà un pomeriggio nelle vesti di Superman dell’estremo difensore ospite. L’espulsione di Santoro al 54′ per doppia ammonizione sembra dare una mano alla formazione di casa. È solo un’illusione perché, sette minuti dopo, Cionek mette giù Melchiorri e il direttore di gara decreta il penalty che lo stesso attaccante umbro s’incarica di battere spiazzando Colombi. Lo 0-2 stordisce la Reggina che accusa il colpo per un paio di minuti, il tempo necessario per provare a mettere in piedi una reazione che stavolta c’è, dando atto alla compagine di Inzaghi di crederci fino all’ultimo. Le conclusioni di Cicerelli (deviato sul palo), entrato al posto di Ricci, e Majer sulle quali Gori è sontuoso, confermano come la dea bendata non aiuti la Reggina in questa delicata fase di match. Non è giornata e lo si evince al minuto 73, quando Di Serio, mandato in campo da Castori al posto di Melchiorri, protagonista di giornata insieme a Strizzolo e Gori, in contropiede salta Cionek e buca i guantoni di Colombi.
Nella circostanza astuta, la sostituzione del navigato tecnico marchigiano nell’inserire un calciatore dotato di buona velocità per sfruttare le praterie lasciate dagli avversari. Sembra finita ma, nonostante il parziale pesantissimo, l’undici di Inzaghi non vuole arrendersi. Canotto si mette in proprio e prova la botta, monumentale Gori per l’ennesima volta. Tra l’80’ e l’87’ le reti di Gabriele Gori, che impatta alla grande di testa sul cross pennellato da Pierozzi ed il bellissimo inserimento di Giovanni Fabbian che segna dopo il filtrante di Canotto, riaprono incredibilmente la gara. I giocatori della Reggina provano ad agguantare il pari e l’ultimo brivido lo regala Cicerelli, che imita Hernani e colpisce il terzo legno di giornata (la traversa per voler essere precisi) ed il secondo personale direttamente da calcio di punizione.