“Esprimo i sentimenti di profondo cordoglio del Consiglio regionale della Calabria per l’ennesima strage di migranti alla ricerca disperata di condizioni di vita dignitose, per sé e i propri figli, e che, invece, stavolta al largo di Crotone, s’imbattono in una morte terribile”. Lo dice il presidente Filippo Mancuso, secondo cui: “Questa ennesima, drammatica, perdita di tante vite umane, colpevoli di non rassegnarsi ad un’esistenza di privazioni nei loro Paesi, c’è da sperare che rimuova tatticismi e cinismi, indifferenze ed egoismi di un’Europa che predica bene e razzola malissimo”. Aggiunge: “Ogni volta si è indotti a credere che l’Europa si occuperà – finalmente dotandosi di una strategia univoca e condivisa -,  delle cause che provocano l’esplosione epocale di migranti. Purtroppo, dinanzi al susseguirsi delle tragedie che tingono di sangue il Mediterraneo, si constata che si continua nell’indignazione rituale, per il dolore dei profughi lasciati alla mercé dei trafficanti di esseri umani e per un sistema dell’accoglienza che oscilla tra improvvisazione e precarietà”.

Marziale: “Colpa dell’Unione Europea”

La colpa è dell’Unione Europea e sfido chiunque a dimostrare il contrario in qualsiasi sede”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, al riguardo delle vittime e dei dispersi al largo delle coste di Crotone.
“Fanno presto lor signori a darci indicazioni – dichiara Marziale – ed a pontificare sul senso dell’accoglienza quando non abbiamo strutture idonee di accoglienza, quando come istituzioni locali ci riuniamo nelle prefetture per ricercare disperatamente soluzioni dignitose e poi siamo costretti a rinchiudere bambini e adulti nello stesso luogo e far finta di nulla, ben sapendo che anche tanti di questi minori scappano appena sbarcati e chissà in che mani finiscono. Fanno presto i governanti dell’UE a porgere le condoglianze quando molte di queste imbarcazioni si spezzano seminando uomini, donne e bambini come pesci in mare e a dirci che dobbiamo fare di più. Loro devono fare di più, proprio loro”.
Per il Garante: “La soluzione deve essere politica e deve riguardare anche le modalità di emigrazione. Vogliamo dare una possibilità a questi disperati? Bene, allora li andiamo a prendere noi con mezzi sicuri e ce li portiamo in Europa, senza che passino da un inferno all’altro o muoiano inghiottiti dal mare e non serve a niente arrestare i barconisti per far credere all’opinione pubblica che le istituzioni ci sono”. “I bambini sono cittadini del mondo e devono essere accolti in ogni angolo della terra – evidenzia Marziale – ma deve essere garantito loro un percorso in totale sicurezza. Quello dell’immigrazione è ad oggi un’opportunità di mercato a tratti legale ed a più ampi tratti illegale e l’Unione Europea ne è, nel bene e nel male, la responsabile. Questi morti, quelli del recente passato e quelli del futuro, finché le condizioni saranno così, hanno un responsabile: l’Unione Europea”.

Straface: «La tragedia deve imporre riflessioni sui fenomeni migratori»

«Esprimo grande dolore per la tragedia consumatasi nel mare di Crotone che colpisce e commuove tutti. Bambini, donne, uomini, le cui vite sono state spazzate via dal mare per mano dell’uomo e di trafficanti senza scrupoli, devono trovare giustizia. Ho espresso al presidente della provincia di Crotone, Sergio Ferrari, umana e cristiana vicinanza». È quanto dichiara il consigliere regionale e presidente della terza commissione Sanità, Pasqualina Straface. 
«Un ringraziamento particolare va a tutte le forze dell’ordine ed ai soccorsi impegnati a Steccato di Cutro. Questa immane tragedia deve però imporre una riflessione rispetto ai fenomeni migratori, e soprattutto alle politiche attuate dall’Unione Europea che ormai da troppo tempo lascia il nostro Paese in balia delle onde. Ne va dei principi solidaristici. La Calabria, sempre pronta a fare la sua parte e anche di più, è ormai da anni impegnata ed abituata ad accogliere migranti, famiglie, bambini, donne, uomini, che finiscono in pasto ai criminali sperando di rincorrere un futuro migliore. L’Ue e tutti gli Stati membri si adoperino nel sostenere l’Italia e le regioni più colpite come la Calabria e la Sicilia. Concordo assolutamente con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto: dov’è l’Europa che dovrebbe garantire politiche solidali, dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Ci auguriamo che le politiche del governo, tese a frenare il fenomeno, trovino sbocchi immediati. Ma mentre l’Ue si nasconde, la Calabria è costretta a piangere le vite di decine di innocenti».