Si svolgeranno a breve nella giornata di oggi i funerali del piccolo Edoardo Bassani, il bimbo di Castrocaro venuto a mancare tragicamente mercoledì scorso mentre si trovava in vacanza con la famiglia a “Mirabeach“, parco acquatico sito all’interno del noto parco divertimenti Mirabilandia. Il piccolo, 4 anni appena, si trovava sotto la supervisione della madre in una vasca per bambini quando, probabilmente attratto dalle animazioni di baby dance, si è diretto verso la piscina “Laguna del Sol“, la cui profondità può raggiungere circa 110 cm. Distanze e misure irrisorie per un adulto, ma difficilmente attraversabili per una creatura così piccola che, complice la distrazione della sua mamma, è andata incontro al suo tragico destino, tentando di salvarsi a tutti i costi, da solo, senza purtroppo riuscirvi.
La vicenda, riportata dai principali organi di stampa e, in particolare, dal portale “Vita da Mamma“, ha suscitato non poche polemiche. Numerosi sono stati, infatti, gli utenti che hanno preso d’assalto i social network per esprimere non solo il proprio cordoglio alla famiglia, ma anche una sincera opinione e, in alcuni casi, una dura condanna indirizzata soprattutto alla madre, rea di essersi allontanata dal proprio pargolo per circa 8-10 minuti. Tanto è bastato al piccolo Edoardo per trovare la morte in uno dei modi peggiori che un essere umano possa concepire.
Così, mentre l’avvocato della donna nelle scorse ore si è affrettato a sottolineare l’innocenza della propria assistita (“La mia assistita farà il processo sul banco delle persone offese“, ha garantito il legale), sulla pagina Facebook di “Vita da Mamma” sono proprio le genitrici ha mostrare il più aspro disappunto per una presa di distanza dalle proprie responsabilità così palese. “L’unica colpevole è la madre. Non mi piace puntare il dito contro, ma se un bimbo muore mentre trascorre una giornata di divertimento o relax con la famiglia… non si può dire che è una fatalità.. Dov’era la madre?“, scrive un’utente sotto il post della notizia dei funerali del piccolo. “Se io lascio mio figlio “accanto ad uno scivolo dove l’acqua è bassissima” (testuali parole) credetemi che, tempo di voltarmi, e lo trovo o arrampicato da qualche parte o in acqua… Ma di cosa parla l’avvocato? Scherziamo? Detto questo, io credo che qualche bagnino in più specie nella zona dedicata ai bimbi non sarebbe male…“, sottolinea una madre calabrese, alla quale fa eco un’utente che sottolinea veementemente la colpa, non giuridica ma morale, della madre di Edoardo. “I bambini non si lasciano mai da soli… arrivo a giustificare e a comprendere una distrazione perché, soprattutto a questa età, sono imprevedibili.. ma il video dimostra la VOLONTÀ della madre a lasciarlo da solo ed andare via.. quindi nessuna distrazione ma assoluta volontà!!!“.
E’ umano e normalissimo schierarsi in prima istanza contro i genitori, che dovrebbero essere sempre vigili sulla salute dei propri figli, nonostante a questa età siano piuttosto vivaci, irruenti e talvolta ingestibili. A rendere però raccapricciante la vicenda drammatica che ha visto coinvolto il piccolo Edoardo è un dettaglio di non poca importanza. Visionando i filmati della sorveglianza, infatti, si denota un particolare davvero orrendo: mentre il piccolo annaspava, lottando tra la vita e la morte in 110 cm di acqua clorata, la gente attorno alla povera vittima ha continuato a godersi il soggiorno in piscina come se nulla fosse.
Grandi e piccini presenti a “Mirabeach” quel maledetto mercoledì sono passati di fianco al bimbo di 4 anni, che nel frattempo galleggiava con la schiena rivolta verso l’alto, rimanendo privo di sensi per ben 3 minuti. Nemmeno il bagnino – un ragazzo a malapena 18enne, ora indagato per omicidio colposo in cooperazione assieme alla madre di Edoardo e a varie figure tra le quali diversi responsabili della sicurezza e del servizio di salvataggio del parco – si è accorto subito del dramma che si stava consumando a pochi metri da lui, probabilmente a causa dell’inesperienza e della difficoltà di gestire da solo un’utenza così capillare come quella che prende di mira il popolare parco divertimenti nel periodo estivo.
Sono passati altri lunghissimi e decisivi minuti, nel corso dei quali il piccolo Edoardo non si è reso conto della vita che gli scivolava via dalle dita mentre un bambino di 10 anni, accortosi del pericolo nel quale versava la vittima, ha allertato il giovane bagnino che ha tentato di prestare inutilmente i primi soccorsi a questo angelo volato in cielo troppo presto. Nel frattempo la madre di Edoardo, disperata, si era messa a cercare quel figlio che oramai era spirato senza che qualcuno tentasse di salvarlo nel corso dei primi minuti del suo annegamento. “Il corpo (di Edoardo, n.d.r.) è stato spostato dalle correnti della piscina e pertanto il punto del rinvenimento non risulta essere quello della morte“: i filmati della sorveglianza che hanno immortalato i tragici, ultimi istanti della vita del piccolo restituiscono a famiglia ed inquirenti questo spaccato di cronaca, ma non solo: espongono alla pubblica gogna il dramma sempreverde dell’indifferenza all’altrui sorte, quella che ci travolge quando sospendiamo per un breve lasso di tempo la nostra frettolosa routine e ci estraniamo dal resto del mondo, dimenticando che quello che è accaduto al bimbo di Castrocaro a Mirabilandia poteva succedere ad un nostro caro o, addirittura, a noi stessi. Non avremmo forse voluto che qualcuno, sollevando la testa ed allungando lo sguardo al di là delle proprie paturnie, aiutasse nostro figlio, nostro nipote, noi stessi? La giustizia delle aule di Tribunale farà il suo corso e condannerà una o più persone per la morte inspiegabile ed evitabile di Edoardo Bassani; agli altri, ai vacanzieri ripresi nel loro dolce far nulla, infischiandosene del prossimo, ci penserà un altro tipo di giustizia: più intricata, più “subdola“, che nessun post di cordoglio sotto il video della bara di Edoardo potrà mai mettere a tacere.