Immagini di Valentina Giannettoni

Identità, Cultura, Spiritualità, Biodiversità e Musica: cinque pilastri del genio intellettuale umano riuniti nella mostra “Aspromonte, Identità e Colori”, inaugurata oggi al Castello Aragonese di Reggio Calabria e che rimarrà in esposizione fino al prossimo 31 agosto. Oltre 60 immagini, realizzate da Giuseppe Martino e Carmelo Fiore ed accompagnate da didascalie con testi di Andrea Ciulla, che celebrano e promuovono l’immenso e splendido patrimonio artistico, socio-culturale e naturalmente paesaggistico che il massiccio reggino dell’Aspromonte vanta da secoli. Un viaggio emozionante che permette di scoprire gli aspetti ancora sconosciuti della fauna aspromontana (lo sapevate che sulla montagna calabrese esiste una specie di ragni-vespa?) e gli elementi di una cultura identitaria ancora molto forte, persistente sugli alti crinali dell’area grecanica e della Locride, che nelle sue complesse tradizioni spirituali (come l’impervio pellegrinaggio estivo al Santuario mariano di Polsi) (ri)genera la sua forte ed intramontabile appartenenza ad una comunità che è riuscita, anche nel 21°secolo, a non recidere il mitico legame che unisce l’uomo alla Natura e a proiettarlo verso il futuro.
All’inaugurazione della mostra, organizzata dal Parco Nazionale d’Aspromonte e patrocinata dalla Regione Calabria, presenti il direttore del Parco Sergio Tralongo e la Responsabile della Comunicazione dell’Ente Chiara Parisi tra gli altri, è stato ribadito proprio questo: si tratta di una promozione e divulgazione non solo della cultura identitaria aspromontana, ma anche della sua variegata biodiversità, un viaggio fiabesco tra la natura che sicuramente susciterà fortissime emozioni. Un percorso che non può certo fermarsi alla bellezza “artificiale” della città di Reggio, ma che prosegue anche nella Città Metropolitana offrendo al turista tutte le meraviglie del Parco assommate a quelle cittadine create dall’uomo.
“Le immagini sono state selezionate accuratamente – ha dichiarato Tralongo – perché il nostro scopo è far conoscere l’Aspromonte anche al di fuori dei suoi confini fisici, come qui al Castello, che è uno dei luoghi più rappresentativi della città di Reggio Calabria. Il nostro è un progetto che assembla la cultura con il marketing e siamo sicuri che attrarrà molti visitatori; visitatori, beninteso, che non siano soltanto “forestieri” ma anche reggini, come quei concittadini non ancora coscienti dell’immensa risorsa che costituisce la nostra montagna e che la considerano unicamente solo per le scampagnate domenicali, la caccia o la pesca”.
Come detto prima, la mostra non celebra solo le tradizioni, ma è anche rivolta totalmente verso il futuro interattivo che ne cancella la fisicità: l’esposizione sarà accessibile direttamente sul web grazie ad un’app, i cui codici sono inseriti su tutti i cartellini che accompagnano le immagini, denominata VideoguidaLIS e sviluppata dalla digi.Art, che agevolerà la comprensione della mostra ai soggetti non udenti con tutti i contenuti descrittivi necessari. Ultima, ma non ultima, cosa, l’Aspromonte è stato in serata celebrato e sublimato in musica dall’Orchestra Giovanile di Fiati “G. Scerra” di Delianuova (Rc) che, sotto la guida del maestro Gaetano Pisano, si è esibita nella terrazza del Museo Archeologico di Reggio nell’ambito dell’evento musicale estivo “Le Notti al Museo“.