Il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, intervistato da Klaus Davi in merito all’attuale situazione bellica in Ucraina per il talk KlausCondicio in onda su YouTube, ha rilasciato alcune dichiarazioni, anche molto forti, su altrettante questioni postegli dal giornalista tv: «Mi auguro che i criminali informatici italiani possano combattere al fianco dell’esercito ucraino. Mi auguro che anche i ‘malandrini’ italiani siano corsi in aiuto della povera Ucraina: la criminalità organizzata, secondo me, sta già avendo un ruolo perché nella guerra cibernetica è quasi certo che Putin stia usando dei gruppi criminali». «E’ un fatto certo che le organizzazioni criminali siano già attive nell’aspetto tecnologico – ha aggiunto il generale – Quando il vice presidente ucraino, mi pare nel secondo o terzo giorno di ostilità, fece appello a tutti gli esperti informatici affinché si adoperassero contro una lista di obiettivi che lui stesso aveva indicato, in cuor mio mi sono augurato che i criminali informatici italiani si potessero associare a questo esercito, che è stato chiamato proprio “IT Ukrainian Army“, che è molto capace, non raggiunge quello russo, ma so che alcuni danni li ha provocati».

“Zelensky vittima della sovraesposizione”

«Credo che Zelensky sia uno scrigno, un contenitore di valori inespressi nella sua precedente carriera e che hanno trovato una loro manifestazione compiuta e di alto livello in questa nuova veste. A giudicare dal pathos che trasmettono i suoi interventi, direi che c’è un leggero calo dagli applausi a scena aperta del Congresso statunitense, non tanto per i contenuti ma anche per la novità del messaggio; si sta affievolendo un po’ questa maniera di comunicare e quindi mi sembra sia preda di una certa sovraesposizione. Lui non accenna a scalare le marce, mi pare che stia andando sempre in maniera lineare, facendo così forse poi alla fine i suoi messaggi perderanno di vigore e di impatto comunicativo». ha inoltre dichiarato Tricarico.

“L’esercito russo ha commesso svariati errori operativi”

«Da 1 a 10, all’esercito russo come voto dò 4 e mezzo: hanno compiuto errori clamorosi di progettazione soprattutto, non tanto per la fase operativa vera e propria ma per quella di progettazione e pianificazione. In questo hanno sbagliato tutto, sia l’aeronautica sia l’esercito, per il quale le difficoltà sono molto evidenti. Non nego comunque che sul terreno abbiano già raggiunto dei risultati abbastanza evidenti, però di gran lunga minori rispetto a quello che hanno speso e al sangue che hanno versato».

“I negoziati? Difficili quando si fronteggiano un nano ed un gigante”

«Bisogna partire dal presupposto che questo è un negoziato di potere. Se tu vuoi mettere d’accordo due pigmei bastano due uomini ‘normali’. Se tu vuoi mettere d’accordo due giganti o un gigante e una persona normale, devi prenderne uno ancora più gigante. Per essere chiari: Zelensky in questo caso è la persona normale mentre Putin è il gigante. Chi promuove e manda avanti un negoziato deve avere un peso di potere molto maggiore rispetto ai due contendenti. Non ci può andare il turco Çavuşoğlu come non ci può andare il premier israeliano Bennett, non ci possono andare dei Paesi che non abbiano quanto meno un peso molto superiore a quello di Putin. Quindi o ci va la Cina, per esempio, o la vedo dura. Gli Stati Uniti? Troppo compromessi. Ci vuole un consesso di soggetti che convinca Putin a non cercare altre strade e desistere. Secondo me, ci devono essere la Cina, l’Unione Europea, la Turchia senz’altro, ci dev’essere Israele, gli Stati Uniti ed anche l’India, cioè tutti quei Paesi il cui peso è molto più preponderante rispetto alla Russia, in modo da far sentire Putin accerchiato».

“Sequestri agli oligarchi forse illegittimi”

«Non so se i sequestri dei beni agli oligarchi siano legittimi – ha detto Tricarico – È chiaro che per sequestrare un bene a una persona bisogna avere una ragione giuridicamente valida, una ragione che un tribunale dovrà riconoscere come valida. Mi pare però che possa essere difficile dimostrare sul piano giuridico che questo atto sia legittimo; inoltre, temo che non serva perché un loro dissenso, degli oligarchi nei confronti di Putin, credo non vada oltre al mal di pancia: lui ha la maniera di tenerli comunque al guinzaglio, come con i suoi soldati. Personalmente, non so quanto questo provvedimento possa servire»

“Putin prodotto dell’isteria Nato”

Non sono inoltre mancati gli affondi del generale nei confronti dell’Alleanza Atlantica: «Putin aggressivo e’ un prodotto dell’isteria Nato. La Nato è stata polarizzata in un’isteria anti-russa per anni, su sollecitazione statunitense e con l’amplificazione del segretario generale della Nato e dei Paesi ex satelliti dell’Unione Sovietica, diventati i più feroci censori dei russi e gli istigatori di questa politica. Invece di ripensare la sua missione, come doveva fare dopo la caduta del Muro, e soprattutto guardare altrove, ovvero nell’area Euro-Mediterranea, nel Medio-Oriente, in Africa, la Nato ha voluto invece insistere e questo è l’errore che ha fatto». «Mi rendo perfettamente conto che non c’è la serenità giusta per accogliere questa mia risposta – ha poi concluso Tricarico – Oggi tutti dicono che Putin ha mire imperiali e che vuole ricreare la vecchia Unione Sovietica. Io mi attengo ai fatti però, e i fatti non dicono questo, ma dicono che Putin non ha mai fatto mistero di considerare l’allargamento a Est della Nato una minaccia alla sua sicurezza, questo è quello che ha detto sempre e questo è ciò che ha fatto precipitare la situazione».