Il ciclo di conferenze “Incontri di natura”, organizzate dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte insieme al Touring Club Italiano, Club di Territorio di Reggio Calabria e al Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane dell’Università Mediterranea, ieri, al terzo appuntamento, ha affrontato il tema dello studio e conservazione di quattro specie di rapaci a rischio (Lanario, Capovaccaio, Nibbio Reale e L’Aquila di Bonelli) attraverso l’intervento di due ospiti importantissimi come Sergio Tralongo, Direttore del Parco Nazionale dell’Aspromonte, ed Eugenio Muscianese, intervallati dal coordinatore dell’evento Antonino Siclari, Responsabile del Servizio Biodiversità, Territorio, Pianificazione e Gestione Interventi del Parco. Pierpaolo Storino, infine, ha presentato il volume “Gli uccelli nidificanti nei boschi e nelle aree aperte del Parco Nazionale dell’Aspromonte”, ultimissima pubblicazione edita dal Parco in collaborazione con la Stazione Ornitologica Calabrese, StorCal.

I progetti e le opere

L’intervento dei due tecnici ha toccato differenti situazioni che intaccano malevolmente l’equilibrio del Parco e dell’Aspromonte in sé. Il protrarsi di questi problemi, come il mettere taglie sui rapaci e la conseguente persecuzione di questi ultimi portata avanti dai bracconieri, i repentini cambiamenti ambientali, il disboscamento, la persecuzione tramite avvelenamento sono tra le cause principali del problema dell’estinzione nelle zone Aspromonte di queste specie. Per porre fine a tutto e poter restituire il nostro ambiente (ricco di Biodiversità) alla natura che lo ha creato, i vari enti gestori di aree protette (come in questo caso il Parco dell’Aspromonte) promuovono sempre progetti ed Opere volte alla sensibilizzazione delle persone riguardo determinate tematiche, come l’evitare di utilizzare veleni che potrebbero portare problemi gravi non solo ai rapaci che popolano le nostre montagne, ma soprattutto a tutto l’ecosistema che vi si trova.
Il Parco e la StorCal, insieme al Cerm di Crotone, negli anni hanno anche proposto dei progetti che prevedevano l’immissione nel mondo selvatico di giovani rapaci mantenuti per i primi periodi in stato di cattività, con lo scopo futuro di riuscire a permettergli di nidificare nelle nostre aree. Il ricercatore Muscianese, prima di lasciare la parola al Direttore Tralongo, ha spiegato quali siano le particolarità di queste specie, cosa le differenzia e soprattutto come l’Europa si stia interessando a queste problematiche che non intaccano soltanto l’Italia, in particolare al Sud, ma tante altre nazioni Europee, e la presenza di queste sensibili specie si sta facendo sempre più rara.

La Direttiva 79/409/CEE “Uccelli”

La prima norma comunitaria in materia di conservazione della natura è stata la Direttiva 79/409/CEE “Uccelli”, concernente la salvaguardia e conservazione degli uccelli selvatici ponendo l’obiettivo sulla conservazione degli habitat delle specie a rischio. Purtroppo però il passare degli anni ha dimostrato come, soprattutto in Italia, la presenza di coppie di Capovaccaio o di Lanario stiano scomparendo e sono veramente poche le zone dove è possibile avvistarle. Il Direttore Sergio ha presentato il grande punto interrogativo riguardante la presenza nidificatrice dell’Aquila di Bonelli. Un uccello predatore particolare quello su cui si basa l’intervento il neo Direttore, la cui assenza nell’avifauna aspromontana è stata parecchie volte associata alla presenza sempre più importante dell’Aquila reale. Tuttavia, le ricerche portate avanti confutano queste ipotesi, notando proprio come la crescita, l’alimentazione, l’involo dei piccoli siano differenti anche nelle tempistiche che caratterizzano le due famiglie, non portando così possibili ipotetici squilibri che potrebbero rovinare l’habitat delle due varietà. In Sicilia è stato avviato molto bene un progetto di tutela sull’Aquila Bonelli sorvegliando, tramite volontari, i nidi da uova con gruppi di sostegno di varie associazioni nazionali sulla conservazione dei rapaci. Tutto ciò ha reso possibili tante cose importanti, come il far incrementare in pochi anni la presenza di coppie di Bonelli.

Il libro di Storino

Infine, Pierpaolo Storino ha preso la parola per presentare un’importante pubblicazione edita dal Parco: “Gli uccelli nidificanti nei boschi e nelle aree aperte del Parco Nazionale dell’Aspromonte”. Il libro si sviluppa in 11 capitoli, per un totale di 175 pagine, basati su importanti studi, ricerche e “censimenti” riguardanti la popolazione passeriforme nel territorio aspromontano. Lo scopo del progetto è quello di sensibilizzare e far conoscere, a chi è interessato e ai non esperti, ciò che crea, vive e contribuisce a rendere vivo il parco, così da incentivare soprattutto la curiosità del lettore nell’andare a conoscere ed interessarsi di tutti gli altri parchi presenti sul territorio italiano, e non solo.
Il libro è stato creato assolutamente a scopo divulgativo: nei vari capitoli vengono descritti gli ambienti, le specie attualmente studiate dal parco, elenchi delle specie censite dal lavoro sul campo, consigli sul come fotografare, osservare gli uccelli, cercando di evitare azioni che possano disturbare la quiete dei loro habitat. Il libro risponde perfettamente agli obiettivi prefissati, precedentemente alla sua pubblicazione, dal Parco: “Vogliamo parlare in termini divulgativi, ma con una ricerca scientifica di base”, queste sono state le parole pronunciate dal Direttore prima di salutare e ringraziare calorosamente la platea, dando appuntamento al prossimo giovedì 9 maggio, per il quarto appuntamento di “Incontri di natura”.