Ieri pomeriggio siamo stati invitati all’evento organizzato dall’associazione universitaria/studentesca New Deal Lab, nella sua storica sede in Via dei Filippini a Reggio Calabria. Intelligenza artificiale e roboetica sono stati gli argomenti fondanti del focus”Deus ex Machina“, evento formativo che si inserisce nel ciclo di incontri (cui sono stati riconosciuti 3 CFU agli studenti del Digies – Università Mediterranea per il termine nel mese di maggio) inaugurato lo scorso 20 marzo.
Il presidente dell’associazione, Giuseppe Vacalebre, insieme alla moderatrice dell’evento, Gabriella Fazio, ha presentato i due professori Valerio Scordamaglia e Daniele Cananzi – rispettivamente docente di Teoria dei Sistemi e Fondamenti di Teoria del Controllo e docente di Filosofia del Diritto – che hanno intrapreso un viaggio nel mondo della robotica e dell’etica spiegando e dimostrando come, dalla fine del XX secolo ai giorni nostri, la capacità dei computer di elaborare informazioni e la velocità con la quale la tecnologia sta invadendo tutti i campi del sapere e della vita quotidiana in sé, raddoppia incredibilmente di anno in anno. Il professore Scordamaglia è stato il primo a prendere la parola e ad iniziare a descrivere a che livello di sviluppo e di progresso l’uomo sia arrivato nel settore tecnologico, come esso stia ormai diventando completamente autonomo, capace quasi di mimare le capacità di calcolo del cervello umano, nonché quelle di funzionamento, e soprattutto quanto sia vicino l’uomo al punto di svolta in cui le macchine avranno degli algoritmi di apprendimento automatico o deep learning.
Questi algoritmi, come illustrato dal Professore, vengono già sperimentati ed utilizzati sia nel campo commerciale – come l’azienda leader in design Kartel – sia, ed è questo il punto cardine sul quale il docente Cananzi ha esplicato il suo punto di vista, in campo bellico. Non stiamo parlando dei droni, che vengono utilizzati in campo militare a scopo bellicoso, essi vengono definiti dispositivi militari di prima generazione e sono parzialmente autonomi. Parliamo dei dispositivi bellici di seconda generazione, “robot killer” in grado di valutare in maniera autonoma qual è il proprio bersaglio e quale sia il suo grado di pericolosità e se terminarlo. Il professore Cananzi a questo punto, sollecitato dalla moderatrice, prende la parola delineando in chiave etica/filosofica il proprio parere a riguardo. Questa tecnologia, applicata alla corsa agli armamenti, non tocca il piano etico ed il piano giuridico; la disamina sull’argomento del prof. Cananzi si dibatte sul confine labile tra l’essere al di là o al di qua del dualismo “bene/male”. Le macchine non si prestano al calcolo esperenziale e situazionale che è intrinseco della natura umana; pertanto, non potendo entrare in determinate categorie deontologiche appartenenti all’uomo, non possono essere implicate in queste branche.
“Le macchine – per usare le parole del professore – hanno un meccanismo decisorio straordinario, al di là del bene e del male”. D’altro canto, chi risponderà, in questo caso, di un ipotetico omicidio compiuto da una macchina? “L’uomo”, perché solo l’uomo è possibilitato ad entrare nel campo etico/filosofico/giuridico essendo propriamente “al di qua del bene e del male. Ringrazio vivamente l’associazione New Deal Lab per l’evento ed il focus portato avanti e messo a disposizione a tutti coloro i quali abbiano voglia di collegarsi al mondo. Colgo l’occasione per ricordare che il prossimo, ed ultimo, incontro con l’associazione studentesca in questione si terrà la settimana prossima, sempre in sede, e tratterà delle cripto valute”.