Ha combattuto sino all’ultimo, come una leonessa, con la stessa grinta che metteva nei suoi caustici servizi TV. Nadia Toffa, alla fine, ha dovuto arrendersi al terribile tumore che l’ha portata via ai suoi affetti e ai suoi fan nella mattinata di oggi, ad appena 40 anni. La donna, volto popolare di Mediaset reso famoso al grande pubblico grazie alla trasmissione “Le Iene“, è spirata presso la casa di cura bresciana “Domus Salutis”, dove era ricoverata dallo scorso mese di luglio. A dare la tragica notizia è stata proprio la redazione de “Le Iene” attraverso un comunicato ufficiale sulla propria pagina Facebook.

Il cancro e gli haters

Hai lottato anche quando sei arrivata da noi, e forse è per questo che ci hai conquistati da subito. È stato un colpo di fulmine con te, Toffa. È stato tanto facile piacersi, inevitabile innamorarsi, ed è proprio per questo che è così difficile lasciarsi“, questo è un commovente stralcio del lungo e straziante post pubblicato nella mattinata di oggi dalla grande “famiglia” della trasmissione in onda su Italia Uno, alla quale Nadia Toffa ha legato indissolubilmente la sua carriera professionale e non solo. La donna, classe ’79, resterà un esempio di “self made woman“: gli studi al Liceo Classico prima, la Laurea in Lettere e tanta, tantissima gavetta poi, sino ad approdare alla “corte” di Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri. Il suo sodalizio con “Le Iene” – dapprima solo come inviata, poi anche nella doppia veste di conduttrice; i servizi-bomba, come quello sulla drammatica situazione degli abitanti di Taranto alle prese con le disastrose conseguenze portate dalla vicinanza con l’Ilva (e che le valse l’assegnazione della cittadinanza onoraria proprio dal comune pugliese); la conduzione in solitaria del talk-show “Open Space“, con una discussa intervista a quel Raffaele Sollecito indagato di punta nel delitto di Meredith Kercher; e poi la scrittura, con la pubblicazione dell’autobiografia “Fiore d’inverno. La mia storia” nel 2018.
Nel libro Nadia Toffa raccontava la sua esperienza con quel male terribile scoperto nel dicembre del 2017, quando fu ricoverata a Trieste dopo aver accusato un malore in albergo. Numerose furono le speculazioni sul suo stato di salute, sino al febbraio del 2018 quando annunciò proprio dagli studi de “Le Iene” di essere una malata oncologica. “Penso non ci sia assolutamente niente di cui vergognarsi, anzi – ha ammesso la Toffa, raccontando alcune fasi delicatissime della sua malattia – Ho solo perso qualche chilo, non mi vergogno neanche del fatto che sto indossando una parrucca, questi non sono i miei capelli. Non vi nascondo che ci sono stati momenti difficili – aveva spiegato lo “scricciolo biondo” della televisione, non celando la sua commozione – Quando vedi le prime ciocche di capelli che ti rimangono in mano è un momento molto forte. Mi è venuta in mente Gabriella, la bambina di Taranto che mi aveva raccontato di quanto avesse sofferto quando le erano caduti i capelli dopo che si era ammalata. Gabriella, ti ringrazio, perché ti ho pensato: se ce la fa uno scricciolo come te, allora ce la posso fare anch’io!“.
La scelta di vivere la sua patologia pubblicamente, arrivando a definirla “un dono”, ha suscitato non solo una reazione di profondo affetto per la Toffa, ma anche un’ondata di critiche feroci nonché la reazione dei soliti “leoni da tastiera“. Numerosi, infatti, gli attacchi subiti dalla conduttrice dai cosiddetti haters, persone comuni, forse frustrate, ma anche personaggi pubblici, come Eleonora Brigliadori. “Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Il destino mostra le false teorie nella vita e dove la salute scompare la falsità avanza“, aveva sentenziato la Brigliadori, che mal sopportava le inchieste della “iena” contro le sue terapie “pseudofarlocche” promosse per guarire malattie gravi come il cancro. Una filippica, la sua, che le costò l’esclusione dal cast di “Pechino Express”, ma che non sedò minimamente i suoi “bollenti spiriti” contro la Toffa, che fu aspramente criticata anche dal giornalista Filippo Facci. Parlando della scelta pubblica di Nadia Toffa di raccontare la sua guerra al tumore, Facci non ricorse a mezze misure per esprimere il suo “Moto di ripulsa, e non tanto perché lei abbia dimostrato una clamorosa faccia tosta – quella ce l’ha, amen – ma essenzialmente perché penso che conduca a una banalizzazione dei malati di tumore e nondimeno, com’è sua abitudine, a un messaggio distorto su questo tema“. L’uomo rincarò la dose sostenendo che la giornalista era fortunata rispetto ad altre persone che affrontavano la sua stessa battaglia e che, purtroppo, non riuscivano a riprendersi con così tanta celerità.
Purtroppo il “bastardo” – così la Toffa apostrofò il suo tumore – ha avuto la meglio anche sulla 40enne, ma i webetiancora oggi, anche dopo aver appreso della sua morte prematura, continuano ad inondare i social network di meme e frasi di pessimo gusto. Ultima, ma non in ordine di importanza, la sequela di immagini personali della conduttrice utilizzate a fini denigratori ed associati al nome di un’agenzia di pompe funebri che si è immediatamente dissociata da tale “impresa”, promettendo denunce.
Purtroppo dall’ignoranza e dalla grettezza è difficile guarire; l’inviata Mediaset lo sapeva bene e proprio per questo decise di ricorrere alle vie legali dopo l’ennesimo messaggio di odio di un internauta, ma non per un suo personale tornaconto. “Le persone fragili non hanno nessuno che le difende quando vengono bullizzate in rete, la mia reazione vale anche per loro. Ho sentito un dovere, un’emergenza nel rispondere perché sapevo che la popolarità avrebbe dato un’eco maggiore alla mia voce e volevo usare questa eco per chi è lasciato da solo a fare i conti con la malattia. Come si fa a occuparsi della malattia, propria o altrui, e sopportare anche la violenza di chi non capisce e giudica?“, aveva spiegato la Toffa, sempre disponibile a rispondere ad ogni messaggio, ogni commento, ogni “iniezione” d’odio postata sui suoi canali social, con la faccia tosta che da sempre la contraddistingueva. Il mondo televisivo e non solo ha perso oggi una grande donna, capace di catalizzare l’interesse dello spettatore non solo grazie al suo lavoro certosino come giornalista, ma anche alle sue doti umane e alle dichiarazioni sulla gestione della malattia, condivisibili o meno, ma sempre da rispettare. I funerali di Nadia Toffa, che si svolgeranno nella sua Brescia il 16 agosto, saranno officiati per stessa volontà della donna dal parroco della Terra dei Fuochi padre Maurizio Patriciello. “Mi costa molto, ma vado a Brescia volentieri e con grande riconoscenza – ha spiegato il religioso alla stampa – Ho il dovere di portarle tutto l’affetto e la gratitudine degli abitanti della Terra dei Fuochi“. La stessa gratitudine che il popolo del web sta tributando alla piccola grande donna, uccisa dal cancro ma uscita vincitrice dalla dilagante, idiota malvagità della gente.