Una comunità di sirene che vive nelle profondità del mare nello Stretto calabro-siculo. Un incontro tra una sirena stanca di vedere la sua casa diventare un cimitero e il fantasma di una bambina alla ricerca della sua famiglia. Un medico legale disposto ad aiutare le due protagoniste per non incorrere in una maledizione. Sullo sfondo, affollati aeroporti, ristoranti all you can eated un mare, profondo e freddo, che può essere accogliente come un genitore ma anche letale come un boia.
Sono questi gli ingredienti del terzo romanzo scritto dalla giovanissima Martina Cerra, milanese di nascita ma “Calabrese d’origine e di fatto” come ella stessa ama definirsi. La ragazza, che attualmente vive a Decollatura (Cz), è da sempre appassionata di lettura e di scrittura: una necessità, un bisogno impellente di mettere su carta (o su PC) le emozioni, le sensazioni ed i propri pensieri l’ha naturalmente spinta a realizzare opere letterarie nelle quali il fantasy incontra l’attualità ed in cui traspaiono appieno tutti i suoi interessi e la “fame” di informarsi, di arrivare al lettore, di cercare di cambiare una società nella quale troppo spesso gli ingranaggi non “girano” nel verso giusto.
In fondo al Mar“, l’ultima fatica di questo giovane talento, prende il via proprio da un doloroso fatto di cronaca. “La prima idea per il libro mi è venuta il 3 ottobre 2013, il giorno della tragedia di Lampedusa, il giorno in cui 386 migranti morirono a poche miglia al largo del porto dell’isola. La sera stavo facendo zapping e per caso incappai nello speciale di “Gazebo”. Guardando le immagini mi sono chiesta: chi si occuperà di tutte quelle persone? Chi si prenderà cura di loro, morti a migliaia e migliaia di chilometri da casa?” racconta Martina, la cui opera attinge anche dalla tradizione favolistica internazionale, in particolare da “La Sirenetta” di Hans Christian Andersen. “Ci è voluto un po’ di tempo e qualche esperienza vissuta direttamente sulla pelle – continua la ragazza – ma nel 2018 sono riuscita a mettermi davanti a un foglio vuoto e a dare una risposta a quelle domande, a raccontare la mia versione di cosa succede dopo la morte“.
La scelta di trattare un tema così spinoso per il nostro Paese, ovvero quello dello sbarco di migranti da mixare ad una buona dose di componente fantasy, è fortemente voluta da Martina Cerra anche per un’altra ragione. “Voler parlare anche di questa nostra epoca disincantata, in cui sempre più difficilmente riusciamo a meravigliarci. La tecnologia, che in sé e per sé è meraviglia, ci ha reso paradossalmente indifferenti alla possibilità che con un click possiamo vedere chi sta in questo momento attraversando l’incrocio di Shibuya, o sapere cosa sta succedendo ad una stella ad anni luce di distanza da noi“.
La terza opera della giovane scrittrice – già autrice di “Marlene tra le righe” e “Di draghi, streghe e anime solitarie” – è attualmente disponibile sul portale BookaBook, che promuove un nuovo approccio all’editoria tramite la formula efficace e innovativa del crowdfunding garantendo visibilità anche ai talenti promettenti ed emergenti, come appunto Martina Cerra. “La mia campagna è iniziata il 25 settembre. Se in 100 giorni il libro riuscirà a raggiungere i 200 ordini, il libro sarà pubblicato e promosso presso le librerie. Ordinare il libro è semplice, basta cliccare sul link, scegliere il formato che si preferisce (cartaceo o ebook) e procedere con l’acquisto“.