REGGINA-BENEVENTO 0-3

Marcatori: 21’pt Insigne, 34’st Forte, 51′ Moncini.

Reggina: Turati; Loiacono (Bellomo), Amione (Aya), Di Chiara; Kupisz, Folorunsho, Crisetig, Cortinovis (Denis), Adjapong (Lombardi); Ménez, Galabinov (Rivas). All.: Stellone. A d.: Micai, Cionek, Stavropoulos, Giraudo, Bianchi, Hetemaj, Tumminello.
Benevento: Paleari 6,5; Elia 6 (Gyamfi), Vogliacco 6,5, Barba 6, Letizia 6; Ionita 6 (Tello 6), Calò 6 (Petriccione), Acampora 6; Insigne 6,5 (Viviani), Forte 6,5 (Moncini 6), Improta 6. All.: Caserta 7.

Arb.: Colombo (Mokhtar-Di Giacinto_Pascarella/Rapuano-Paganessi) 6

Note: spettatori: 4.500.

Quando si perde con tre gol di scarto sul proprio terreno e c’è poco o nulla da rimproverare ai giocatori della squadra soccombente, significa che la differenza dei valori è stata lampante. Di certo, avranno influito pure le motivazioni, pressoché inesistenti in casa amaranto, mentre quelle degli ospiti, guidati dal reggino Caserta, erano indirizzate al raggiungimento della promozione diretta, ma pure sotto il profilo tecnico la distanza è stata altrettanto evidente. Non ha faticato molto il Benevento a portare a casa i tre punti, a parte nei pochi minuti intorno alla mezz’ora della ripresa, quando una maggiore insistenza da parte amaranto aveva fatto pensare, illusoriamente, alla possibilità di recuperare lo svantaggio.
Svantaggio nato da una disattenzione di Crisetig che ha perso banalmente palla vicino all’area, consentendo all’ex Insigne di battere l’incerto Turati. Pochi spunti per l’intero primo tempo, con gli ospiti ordinatamente disposti e bravi a palleggiare, che non hanno sfruttato due occasioni da pochi passi prima del vantaggio. Per gli amaranto, oltre un tentativo debole di Adjapong ed un anticipo su Galabinov nell’unico segnale di presenza del bulgaro, è rimasta solo un’iniziativa personale di Menez, deviata dal portiere giallorosso allo scadere del tempo.
Nella ripresa, dopo una punizione parata da Turati, al pubblico di fede amaranto non è rimasto che esaltarsi per la conquista di un corner quasi a metà tempo. La felice intuizione di Stellone di inserire Bellomo al posto di Loiacono, ha avuto appena il tempo di far pensare che si potesse modificare l’inerzia della gara, con la Reggina che ha avuto l’unica vera occasione da gol con un colpo di testa di Lombardi su cross di Bellomo, parato in bello stile da Paleari. Un fuoco di paglia, ché pochi minuti dopo il Benevento, con un colpo di testa di Forte da centro area, ha messo al sicuro il risultato. Sul fischio finale è poi arrivata la terza rete grazie all’insistenza di Moncini.

Pagelle

Turati 5: insicuro come non mai, non poche responsabilità sulla prima e terza rete

Loiacono 6: ha tenuto sotto controllo la sua zona prima di soccombere ai crampi

Bellomo 6: il suo ingresso ha dato un po’ di vitalità, ma è durata poco

Amione 5: Forte l’ha messo spesso in difficoltà

Aya: ritrovato

Di Chiara 5.5: non era facile tenere a bada Insigne. Si è proposto pure in avanti, ma con scarsa lucidità

Kupisz 5.5: costretto a fare il terzino, nel primo tempo dal diretto avversario nella ripresa dopo l’uscita del capitano

Folorunsho 5: corsa, senza costrutto

Crisetig 5: imperdonabile la disattenzione che ha originato lo svantaggio, e poco altro per il resto

Cortinovis 5: forse non aveva ben chiaro cosa dovesse fare

Denis: finalmente di nuovo in campo

Lombardi 6: prepotente il colpo di testa che avrebbe meritato miglior sorte

Menez: a parte l’occasione di Lombardi, gli unici tentativi amaranto sono partiti da lui

Galabinov SV: se si pretende quello che probabilmente non ha mai fatto nella sua carriera è inutile metterlo in campo. Arrivasse qualche pallone decente in area, magari si farebbe pure notare

Rivas 5: molto più mobile del compagno sostituito. E basta.

Stellone 5: quando la determinazione non è al massimo, emergono i limiti tecnici. Ma se l’unico schema offensivo è quello di trascinare palla centralmente, è chiaro che solo da Menez può uscire fuori qualcosa.