La tavola rotonda sportiva dell’élite per scoprire segreti e dettagli del grande lavoro di mister Inzaghi. Il suo passato dagli incredibili numeri: il grande gruppo Milan e il cammino brillante fin qui dimostrato con la squadra amaranto.
Un mister Pippo a 360 gradi. Caressa, Costacurta, lo “zio” Bergomi e Luca Marchegiani: tutti d’accordo, SuperPippo Inzaghi sta confermando quanto di buono ha fatto con le altre realtà: 300 panchine, forse più, momento d’oro con la sua coccolata Reggina. Un lavoro brillante in questo girone di andata.
La Reggina naviga in seconda posizione, decisa, e i suoi numeri sono stati messi al setaccio con l’elogio di staff e giocatori da parte di tutti i membri dal Club Sky Sport Calcio. Interpellato sul rapporto con il fratello Simone (presente in tribuna a Como, unitamente al direttore Marotta), Inzaghi sintetizza: “Alla fine quello che ci salva è il lavoro. Amiamo il nostro lavoro e soffriamo tanto. È dura per noi smettere. Siamo stati fortunati, i nostri genitori ci hanno trasmesso valori importantissimi, insegnamenti fondamentali“. Soffrite l’uno per l’altro? “Certamente, siamo stati fortunati ad avere ruoli e mestieri che, ripeto, amiamo. Simone soffre molto, più di me, ma gestisce molta più tensione”. E poi prosegue: “È importante far sentire la fiducia del mister ai ragazzi: io ancora oggi faccio passeggiare la mia squadra in gruppo per tenerlo unito e sereno; bisogna creare empatia e lasciare i ragazzi tranquilli. Credo nell’insegnamento quotidiano attraverso la cultura del lavoro“. Maniaco della perfezione, giusto così, mister Inzaghi: “Alla Reggina c’è un entusiasmo contagioso, merito di questa proprietà. Quello che ho fatto è frutto di tanta dedizione”. Un fiume il mister, un fiume di energia positiva: “Mai accontentarsi, alla fine il lavoro paga.  Mi piace lavorare sul campo. Vedere crescere i miei giocatori è una grande soddisfazione”.
Infine, lascia lo studio con una battuta: “Vi lascio, me ne torno nei miei 20 gradi, non sono più abituato a queste rigide temperature” e ride di gusto. Reggio lo aspetta per continuare a sognare. Non svegliateci: il sogno continua.