“Siamo in 4 da Vicenza”, Giuseppe da Padova, “Presenti al Tombolato…biglietti fatti, andiamo a sostenerla”, Simone da Luino, “Non sto più nella pelle, che tu vinca o perda sempre accanto, Domenico”…e via postando…potrei scriverci un giornale intero….
Sono tutti dello stesso tenore i messaggi d’amore inviati sui social e sui gruppi Facebook, dedicati alla squadra del cuore. E domenica, come già annunciato da qualche post (e siamo solo a martedì!), ci sarà ancora una volta l’ennesimo esodo dei tifosi amaranto residenti nel centro Nord Italia e aggiungiamoci anche dalle vicine Svizzera, Austria ecc. Il binomio Reggina – San Valentino giurato in questo 14 febbraio è sempre più dolce se si pensa che valore possa avere per l’intero movimento di questo popolo. Padri, madri e figli, tanta gente che aspetta trepidante il sabato per macinare chilometri e unirsi per due ore di passione a fianco della tua squadra, caro mister Inzaghi.
Il segreto di questo giocattolo “rotto”? Semplice: non è affatto rotto, è sempre lo stesso, la Reggina non è solo la squadra di Reggio Calabria, ma quella maglia sudata di Crisetig, quella corsa sotto la curva di Menez, quella concentrazione che Di Chiara e compagni rappresentano in 1500 chilometri. Nostalgie, passioni e sacrifici accumulati durante anni di lavoro, una quotidianità rappresentata da questo esercito di ultras passionali che si uniscono a quegli inesauribili ragazzi della Curva Sud per tifare, spingere e celebrare quel San Valentino che per la Reggina vale un eternità.
Buon San Valentino, Reggina: torniamo a cantare e che lo sport con i suoi valori possa battere voci, distorsioni e veleni che nulla hanno a che spartire con innamorati tifosi unici nel tempo, umili e mai domi di percorrere con genuina passione l’Italia intera.