Con tutta probabilità, la stagione 2022/2023 della Reggina è finita (ma ce ne auguriamo il contrario) ieri con la sconfitta di Bari: spente ormai quasi definitivamente le speranze di raggiungere la qualificazione ai playoff. Ma se ci pensiamo bene, forse la stagione degli amaranto è finita già a gennaio soprattutto a livello mentale. Perché è fuor di dubbio che le questioni extra campo abbiano condizionato una squadra ancora a dicembre seconda in classifica dietro alla capolista Frosinone.
Però c’è un però: faccio un esempio, la Juventus, quando ha ricevuto la penalizzazione, paradossalmente ha ottenuto un filotto di vittorie e comunque prestazioni degne di nota! Come mai alla Reggina non è successa la stessa cosa? Ovviamente le due rose sono nettamente diverse dal punto di vista tecnico-tattico, ed anche la penalizzazione inflitta alla Reggina è diversa rispetto a quella dei bianconeri, ma forse la squadra di Allegri è stata più forte a livello psichico-caratteriale.
Quello che voglio dire è semplicemente che forse Filippo Inzaghi si è trovato in una condizione psicologica più complessa del previsto e che comunque è riuscito (nel bene e nel male) ad ottenere 52 punti sul campo ed una salvezza che, dopo quel rosario di sconfitte, sembrava sempre più lontana dai cuori dei tifosi amaranto. Anche su questo aspetto c’è da dire una cosa: la Reggina ha perso comunque troppe partite, molte delle quali poteva almeno pareggiarle con un pizzico di cattiveria in più. Forse, indipendentemente dalla penalizzazione, ci avrebbe consentito di arrivare ai playoff. Per il capitolo della società occorre riavvolgere il nastro a giugno, quando Saladini ha fatto sì che questa squadra si iscrivesse al campionato cadetto dopo aver rischiato di scomparire un’ennesima volta. Sicuramente, il primo dei tre anni di progetto dichiarato dal Patron Saladini lo potremmo definire un’anno di transizione o di prova, comunque condizionato dalle malefatte della precedente gestione; quello che si augura tutta Reggio Calabria è che con l’omologa del tribunale riguardante la ristrutturazione del debito si metta fine alle vicende extracampo, perchè il tifoso della Reggina, di fatto, è dal 2014 che non ha un momento di tranquillità.
Forse è mancata un po’ di esperienza, ma quest’ultima la si acquisisce con il tempo e facendo pratica sul campo. Io francamente non capisco chi chiede chiarezza da parte di questa società, quando lo scorso anno (in cui effettivamente occorreva chiarezza) non è stato detto nulla. Occorre aver coerenza nei giudizi, sicuramente in questa stagione ci sono stati errori, ma quando si sbaglia, si sbaglia tutti.
Le parole di mister Inzaghi nel post sconfitta con il Bari
Nel post gara contro il Bari, mister Inzaghi ha sicuramente manifestato il proprio disappunto su tutto quello che è successo da gennaio in poi. Che sia chiaro, noi come linea editoriale non vogliamo fare polemiche ulteriori più di quante se ne siano lette sui social.
Però una domanda la vorremo rivolgere al mister: qualche settimana fa, aveva ribadito che credeva nel progetto triennale della società e si sentiva parte del progetto, ma, dopo nemmeno una settimana, adesso mette in dubbio la sua permanenza. E’ giusto che, dopo un’annata così travagliata, Inzaghi voglia chiarezza su cosa si voglia fare il prossimo anno, ma forse non sarebbe stato meglio non dire nulla dal principio? Anziché dire prima sì e poi no?
Ovviamente, alcune dinamiche interne noi non le sappiamo: pare evidente però che qualcosa fra società e mister non sia andata come previsto e speriamo che la faccenda si possa risolvere. Se non fosse così, ringrazieremo comunque mister Inzaghi per quello che ha fatto. Quello che interessa a noi e ai tifosi amaranto è che il club continui ad esserci e che si parli di Reggina in campo e non nelle aule di tribunale.