Come ci si sente a Reggio Calabria stasera? Male, malissimo perché adesso veramente le chiacchiere stanno a zero.
Avete ucciso la Reggina 1914, ma state certi che torneremo dove meritiamo di stare. Il sistema calcio non funziona da tempo, questo è sotto l’occhio di tutti ormai; ma vogliamo per una volta farci un’esame di coscienza e capire che anche questa volta siamo stati vittime inermi di alcune persone che hanno trovato vita facile in una città violentata e martoriata da anni e ormai abbandonata a sé stessa, rimasta sola a navigare in un mare in tempesta che dura da tre anni!
Siete stati capaci di distruggere una storia ultracentenaria che si chiama Reggina, avete stracciato l’onore di una città e calpestato la passione di un popolo che va oltre i confini regionali e anche nazionali. Il rispetto è andato a farsi strabenedire, la famosa trasparenza vi ha fatto diventare così “trasparenti” al punto da non palesarvi più da maggio, lasciandoci soli, sbeffeggiati da tutti, ridotti a barzelletta d’Italia. Abbiamo perso tutti: io per prima, che sono sempre stata garantista nei confronti di questa società messa su da un ex prefetto della Repubblica Italiana, ma evidentemente ho preso una bella cantonata. Ecco il mio personale rammarico: non aver fatto abbastanza per la causa Reggina, ma ho sempre agito in totale buona fede.
La Reggina rappresentava una fiammella (l’unica) in una città che ormai di luce ne ha davvero poca, senza la squadra amaranto possiamo celebrare il funerale alla città dello Stretto; spero che ci svegliamo tutti finalmente da questo sonno profondo!
Credo sia arrivato il momento di cambiare, dobbiamo difendere la nostra città senza farsi abbindolare ogni volta dal primo pincopallo che promette mare e monti. Impariamo a volerci bene prima noi stessi, senza pensare che il male venga sempre da altri, quando i primi a dover cambiare siamo noi!
Noi, popolo reggino, ci saremo sempre in qualsiasi categoria, ma dobbiamo aprire gli occhi una volta per tutte!