LFA Reggio Calabria – Siracusa 1-2

Marcatori: 47’pt Maggio, 8’st Barillà, 17’st Alma.

Reggina (4-3-3): Martinez; Martiner (38’st Altamura), Ingegneri, Zanchi, Cham; Barillà (15’st Ricci), Salandria, Mungo (34’st Bontempi); Provazza, Rosseti (15’st Coppola), Zucco (22’st Bianco). All.: Trocini

Siracusa (4-3-3): Lamberti 6; Di Paola 6, Benassi 6, Suhs 6, Sena 6; Limonelli 6 (15’st Forchignone 6), Aliperta 6 (34’st Teijo), Vacca 6; Alma 7 (38’st Arcidiacono), Maggio 6 (28’st Favetta 6.5), Faella 6 (15’st Zampa 6). All.: Cacciola 6.5

Note: spettatori 5mila. Rec. 2, 6. espulso Sush.

Arb.: Raineri (Vora-Annoni) 6

Martinez 7: graziato una prima volta da Maggio dopo una decina di minuti e sul finire da Forchignone, ha tenuto in piedi la squadra con tre interventi (testa di Vacca, tiro da fuori di Zampa, uscita su Forchignone) complicati. Niente da fare sui gol. Sembra dare molta sicurezza.
Martiner 5.5: qualche difficoltà di troppo nella fase difensiva
Altamura SV: soltanto per la presenza
Ingegneri 5.5: non impeccabile la posizione sulla prima rete.
Zanchi 6: idem. Nella fase finale ha partecipato ai tentativi di spingere.
Cham 6: fuori posizione sulla rete della vittoria aretusea. Si è procurato il rigore con insistenza e nel primo tempo si è fatto apprezzare per qualche inserimento offensivo.
Barillà 5.5: perfetta l’esecuzione del rigore, ma in difficoltà atletica da subito.
Ricci 5.5: imperdonabile la palla persa al limite dell’area da cui
Salandria 5.5: non ha avuto molta libertà di movimento ed ha partecipato poco all’azione
Mungo 5.5: si è fatto notare a sprazzi
Bontempi SV
Provazza 5.5: ci ha provato, ma è arrivato al tiro solo una volta
Rosseti 5.5: un lottatore più che un cannoniere, almeno finora. Uscito per infortunio, di sicuro non disponibile mercoledì a Portici.
Coppola 5.5: la squadra ha bisogno che cresca, rapidamente.
Zucco 5.5: ha sprecato un’occasione enorme calciando nelle mani del portiere.
Bianco 5.5: poco incisivo.
Trocini 6: Buon primo tempo, anche se le opportunità più limpide le ha avute il Siracusa. Quando occorre accelerare, con un’ora scarsa di autonomia atletica (e neppure di tutti), si può fare ben poco. Considerata la scarsa incisività offensiva, ci vorrebbe la cattiveria di capitalizzare le occasioni create ed evitare di farsi trovare scoperti.