Domani sera, ed in replica l’8 giugno, andrà in scena al teatro comunale “Francesco Cilea” di Reggio Calabria la commedia vernacolare “Stu matrimoniu s’ha da fari!” di Pasquale Corrado, prodotta dalla compagnia teatrale ARS (Artisti Reggini della Sanità) e diretta da Salvatore Vita; l’ingresso in sala è programmato per le 20.30, mentre il sipario si aprirà alle 21. L’ARS, operativa dal 2004 ma costituitasi ufficialmente nel 2007, da oltre una decina d’anni produce pièce teatrali, comiche e drammatiche, mirate alla beneficenza o ad iniziative di solidarietà volte ad aiutare le persone affette da patologie gravi. L’incasso della rappresentazione di quest’anno sarà devoluto, ad esempio, all’AIL (Associazione Italiana contro la Leucemia) e i membri dell’ARS si augurano infatti di riuscire per quest’anno “a sfondare la quota di 100.000 € distribuiti in beneficenza contribuendo all’ opera meritoria ed insostituibile dell’ AIL, che è una riconosciuta eccellenza in tutto il territorio nazionale per impegno ed organizzazione” (come si legge nel comunicato stampa). La commedia, composta da tre atti, è ambientata negli anni Sessanta in un paesino del Sud non ancora sfiorato dal boom economico e riesce a creare uno spaccato della vita quotidiana di allora (con tutti i limiti e i pregiudizi annessi), ma è abile al contempo a tirare fuori una certa verità psicologica dai personaggi, che gradualmente si liberano dai loro concetti obsoleti e ragionano in un modo più libero e, appunto, vero. Scritta totalmente in dialetto, e questa è anche una novità per l’ARS, i cui autori hanno sempre preferito utilizzare per le sceneggiature un italiano semplice inframmezzato da colorite “esplosioni” vernacolari, “Stu matrimoniu s’ha da fari” rivela il talento di Pasquale Corrado, davvero abile nel costruire un intreccio complesso e contemporaneamente lineare, che va oltre l’ingannevole superficie “a sceneggiata” per concludersi con un colpo di scena inaspettato e quasi struggente. In questo contesto, perfino le figure delle prefiche (le donne che, almeno fino agli anni Ottanta, svolgevano il mestiere di “ciangimorti” ai funerali del Mezzogiorno, ovviamente ben remunerate) sono state reinterpretate e inserite perfettamente nell’orchestrazione dell’opera teatrale. (La GALLERIA fotografica della prima del 7 giugno)

Da sinistra: Valerio Misefari, Rosalba Scali e Pasquale Borruto

La presentazione

La conferenza stampa di presentazione dello spettacolo si è svolta questa mattina alla Pinacoteca civica di Reggio Calabria, situata proprio a fianco del Cilea; presenti all’incontro con la stampa, il presidente dell’ARS, dottor Pasquale Borruto, l’editore Franco Arcidiaco, consigliere delegato alla Cultura per il comune reggino, Valerio Misefari, consigliere delegato alla Sanità, e Rosalba Scali, presidente AIL per la sezione di Reggio Calabria. «Esprimo subito la mia gratitudine verso l’ARS – ha esordito Misefari – perchè ogni sua iniziativa è sempre stata a scopo benefico, e in generale mirata alla solidarietà e a favore dei bisognosi. Tengo a precisare che il Cilea è stato messo a disposizione gratuitamente proprio in occasione di questo evento teatrale». «Ho l’onore di presiedere l’AIL da 32 anni qui a Reggio – ha detto la Scali – mentre l’associazione è operativa nella nostra città dal 1977. In quarant’anni abbiamo realizzato opere vere, tangibili e visibili a tutti, per aiutare non solo i malati di leucemia ma anche coloro che ne sono usciti. Apprezziamo molto l’iniziativa dell’ARS perchè siamo fermamente convinti che sia un bene divertirsi per la beneficenza; noi da sempre operiamo a favore delle associazioni benefiche e compiamo visite a domicilio, soprattutto per i bambini. Non possediamo cliniche private e ci rendiamo conto di non poter continuare per sempre solo con il volontariato; negli anni, ma soprattutto negli ultimi tempi, sono stati disposti troppi tagli alla Sanità, che non hanno ovviamente migliorato le cose. Noi ci impegniamo moltissimo nel volontariato, ma è impossibile proseguire senza un briciolo di fondi, infatti riusciamo a sostenerci principalmente grazie alle donazioni di privati o al denaro raccolto con iniziative come lo spettacolo teatrale dell’ARS. Finora abbiamo investito circa 150.000 euro per la causa, ma c’è ancora molto da fare».
Dello stesso avviso è stato il presidente dell’ARS, Borruto: «Vogliamo che associazioni come l’AIL continuino ad essere una realtà concreta di assistenza per i malati di leucemia, senza dover ricorrere solo al volontariato – ha dichiarato – per noi è una cosa buona creare anche i presupposti per migliorare la vita di tutti gli individui bisognosi di assistenza, anche attraverso queste iniziative. Negli anni abbiamo raccolto diversi premi e avuto tante soddisfazioni – ha aggiunto parlando delle attività della compagnia – e non produciamo solo commedie, anche se tendiamo a mantenere un certo stile comico – grottesco, come per esempio in questa pièce che andrà in scena domani sera. Ne approfitto anche per annunciare il debutto, domani, di due nuovi membri dell’ARS, le giovani dottoresse Giulia Nutile e Daniela Barreca, la prima in qualità di attrice mentre la seconda esordirà dietro le quinte come assistente di scena».

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