Firmato ufficialmente a Canolo (Rc), nel cuore del Parco Nazionale d’Aspromonte, un protocollo d’intesa per la Legalità tra l’Ente Parco, la Città Metropolitana, la Prefettura di Reggio Calabria e i comuni del Parco allo scopo di prevenire i fenomeni criminali e tutti i tentativi di corruzione ed infiltrazione della ndrangheta nel settore degli appalti di lavori pubblici, forniture e servizi per i cittadini. E così, il piccolo comune della Locride appoggiato sugli splendidi crinali dello Zomaro aspromontano si ritrova ancora una volta protagonista di un’iniziativa mirata a contrastare la criminalità e a valorizzare l’intero territorio del Parco, dopo la recente inaugurazione (lo scorso 11 maggio) della prima Fattoria Didattica della provincia reggina. Alla firma del documento, avvenuta a Palazzo D’Agostino di Canolo Vecchio, erano presenti buona parte dei sindaci dell’Ente e diverse autorità della Città Metropolitana, tra cui il presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte Giuseppe Bombino, il prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari, il questore reggino Raffaele Grassi e il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà. A prendere la parola per primo alla conferenza stampa introducente la sottoscrizione del protocollo è stato Umberto Campini, commissario straordinario del comune di Canolo (il cui consiglio comunale è stato sciolto un anno fa per infiltrazioni mafiose), poi è stata la volta di Bombino: “Canolo sta compiendo ultimamente un percorso di legalità al fine di permettere un concreto progresso del nostro territorio e della comunità montana – ha esordito – negli ultimi mesi, l’azione di contrasto alle cosiddette “vacche sacre” (clicca qui) si è rivelata un risultato importante ottenuto dallo Stato; il protocollo d’intesa che firmeremo oggi permetterà di ricostruire ulteriormente un approccio serio a questo fenomeno che dura da decenni, ma stabilirà anche diverse nuove competenze per raggiungere un traguardo epocale. Terremo sempre davanti agli occhi il nostro obiettivo – ha poi concluso – perché il vero ruolo del Parco è saper dimostrare di essere Stato, presente e operante sul territorio; inoltre, nel protocollo (su input della Prefettura) abbiamo voluto concepire una formazione vera e propria del Personale incaricato, che potrà così agire autonomamente“. Gli ha poi fatto eco il prefetto Di Bari: “Noi vogliamo mettere un po’ di rigore per riuscire a bonificare una volta per tutte intere aree in cui i risultati del passato non sono stati edificanti; la nostra efficienza degli ultimi mesi è un’ottima dimostrazione di come funzionino perfettamente tutte le varie sinergie del territorio“.

Il protocollo per la Legalità

Con l’Intesa siglata si è inteso, tra l’altro, riaffermare la necessità di una corretta fruizione dell’Area Protetta, favorendo i soggetti che operano nel pieno rispetto della legalità e garantire un corretto, tempestivo e trasparente utilizzo dei finanziamenti concessi dal Parco sulla scorta di un’adeguata attività di programmazione di interventi per finalità economico – sociali.  Tra l’Ufficio Territoriale del Governo ed il Parco dell’Aspromonte, infatti, vi è in atto una “strategia speciale e congiunta” di più ampio respiro, volta a migliorare la fruibilità del Santuario di Polsi per restituirlo al Suoi autentici valori Religiosi, Storici e Naturalistici; diverse sono state, inoltre, le occasioni in cui Parco e Prefettura hanno organizzato eventi culturali in diversi ambiti Comunali, quale segnale di vicinanza e di partecipazione alla vita delle Comunità aspromontane.

I Patti per la sicurezza

Le procedure del protocollo attueranno quanto stabilito da diversi decreti legislativi promossi dal Ministero dell’Interno che prevedono, appunto, la sinergia tra enti, prefetti e sindaci per contrastare la criminalità: essi sono i Patti per la sicurezza che stabiliscono, tra l’altro, l’installazione nelle zone più degradate di sistemi di videosorveglianza, appositi accordi per combattere i fenomeni di criminalità diffusa e predatoria che coinvolgerebbero anche reti territoriali di volontari per la tutela e la salvaguardia  del contesto urbano e delle aree verdi, oltre a favorire l’impiego delle forze dell’ordine in controlli straordinari del territorio. Non solo, ma i Patti favoriscono qualsiasi forma di promozione e tutela della legalità, con specifiche iniziative per dissuadere qualsiasi comportamento illecito, promuovono la valorizzazione e il rispetto del decoro urbano, nonché l’inclusione e la solidarietà sociale per eliminare qualsiasi fattore di marginalità valorizzando la collaborazione con enti e associazioni che operano nel sociale.

 

 

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