(Immagini di Valentina Giannettoni)

Gli amaranto sconfitti in casa in quella che doveva essere una grande festa sportiva, soprattutto per gli oltre 10.000 tifosi accorsi al “Granillo” per seguire Reggina – Catanzaro, ed invece si è rivelata un’amara delusione per tutti e una sconfitta non per la compagine, ma per l’allenatore Roberto Cevoli. In effetti, la disfatta consumatasi sotto gli occhi dei tantissimi spettatori (precisamente 11.181, secondo le stime societarie, tra cui 844 ospiti catanzaresi) non è stata una conseguenza delle azioni dei giocatori (che posseggono tutte le capacità; quello che manca è l’amalgama, soprattutto tra i nuovi arrivati), ma è dipesa soprattutto dalle scelte sbagliate del mister, il quale non ha fatto scendere in campo già nel primo tempo quegli elementi che avrebbero potuto mettere a segno almeno un gol per cambiare le sorti del match. Ci riferiamo alla triade Tulissi-Tassi-Sandomenico, entrati invece nel corso del secondo tempo, quando c’era ormai ben poco da fare.

La partita

Giusto il tempo di iniziare, tra i cori e l’entusiasmo perfino eccessivo della tifoseria (degna della serie A) che i giallorossi si dimostrano immediatamente aggressivi e compatti travolgendo letteralmente la difesa reggina e centrando la porta già al 3′ (rete di D’Ursi). Gli amaranto sono colti completamente di sorpresa e il loro spaesamento permette, appena due minuti dopo, all’ex Reggina Bianchimano di segnare il secondo gol dei catanzaresi. I calciatori reggini, nonostante la preparazione e la forza di volontà, per la prima mezz’ora non sanno letteralmente raccapezzarsi tra falli presunti, avversari obiettivamente più abili, almeno sei occasioni di gol finiti nello specchio della porta e persino un battibecco, condito da spintoni, tra l’amaranto Strambelli e il numero uno giallorosso Furlan (ammoniti entrambi); in questo caso, gli errori di scelta di Cevoli si avvertono pesantemente, con la rosa composta per la maggior parte dai nuovi elementi ingaggiati la scorsa settimana, i quali non hanno avuto il tempo materiale per ambientarsi nonostante l’evidente desiderio di farsi valere in campo. Dopo un lungo fronteggiarsi che ha fatto più volte sobbalzare i tifosi assiepati lungo gli spalti, ecco che al 34′ i catanzaresi vanno avanti con il terzo gol (rete di Celiento).
Ormai la tensione al “Granillo” diventa palpabile, le rispettive tifoserie si scambiano insulti e cori volgari, mentre dalla gradinata e dalla tribuna il pubblico critica violentemente l’arbitro Amabile, effettivamente colpevole, in un paio di occasioni, del mancato fischio di un fallo e, soprattutto, di un possibile rigore per la Reggina.
Ma tutto questo viene cancellato subito dopo dalla quarta rete giallorossa, pesante come un macigno, opera ancora una volta di D’Ursi. Il primo tempo termina così, con un Catanzaro raggiante e una tifoseria amaranto che sembra un bimbo con i sogni infranti.

Il secondo tempo

Al secondo tempo, la Reggina si sveglia e inizia a mostrare una certa aggressività e determinazione; le occasioni di gol aumentano finché, al 49′, Nicola Bellomo irrompe con prepotenza nell’area della porta avversaria bucando letteralmente la rete. Una marcatura seguita da un boato liberatorio del pubblico amaranto, che ritrova subito quell’entusiasmo che il primo tempo aveva fiaccato. Il gol infonde una nuova fiducia nei giocatori della Reggina, che sembrano da questo momento in poi più liberi mentalmente e sicuri di sé, e al 57′ arriva la rete del 2-4 di Doumbia (che aveva sostituito Solini al 46′) riaccendendo la speranza sugli spalti. Cevoli finalmente si decide e in campo entrano, in rapida sequenza, Tulissi, Sandomenico e Tassi, gli ultimi due addirittura contemporaneamente, all’81’.
E proprio Tassi tenta il miracolo compiendo il gol del 3-4 all’89’ e facendo auspicare un’altra rete almeno per il pareggio che purtroppo non arriva, nonostante i quattro minuti di recupero concessi dall’arbitro. Il “Granillo” vede terminare il match con la vittoria avversaria, ma la Curva Sud perdona i suoi giocatori e si scioglie in un lungo applauso; dopotutto, una sconfitta può anche starci dopo diverse vittorie e pareggi, basta che non diventi un’abitudine!

L’esonero di Cevoli

E’ una notizia delle ultime ore, prima svolazzante nei corridoi come voce e poi divenuta ufficiale: la società amaranto ha esonerato Roberto Cevoli, il tecnico in seconda Nicola Cancelli e il preparatore atletico Marco Torelli. Una decisione non facile, ma influenzata dall’epilogo della gara odierna che certamente una squadra come la Reggina non merita. Tirando le somme, la sfida con il Catanzaro non è stata del tutto deludente: adrenalinica, senza un solo momento di noia, ha comunque dimostrato ai tifosi che i giocatori amaranto (vecchi e nuovi) hanno tutti i numeri per condurre la squadra ai play off, devono solamente compattarsi meglio e tirare fuori la grinta più feroce.

REGGINA – CATANZARO 3-4 (marcatori: D’Ursi, 3′; Bianchimano, 5′; Celiento, 34′; D’Ursi, 37′; Bellomo, 49′; Doumbia, 57′; Tassi, 89′)

Reggina: 22 Confente; 2 Conson; 5 De Falco (42′ Salandria); 8 Zibert; 15 Pogliano; 17 Procopio; 21 Solini (46′ Doumbia); 26 Kirwan; 27 Baclet (73′ Tulissi); 29 Strambelli (81′ Tassi); 30 Bellomo (81′ Sandomenico)
Catanzaro: 1 Furlan; 4 Maita; 5 Celiento; 7 D’Ursi (62′ Casoli); 8 Iuliano; 9 Bianchimano (13′ Fischnaller); 11 Statella; 13 Favalli; 15 Signorini; 17 Kanoutè (30′ Giannone); 23 Figliomeni

Arbitro: Amabile di Vicenza

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