Il centravanti della Juventus è uno dei protagonisti della bella vittoria ottenuta dalla nostra Nazionale contro la Finlandia: è stata infatti sua la rete del raddoppio, ma è risaltata a tutti è la buona prestazione del ragazzo, classe 2000. Oltre agli elogi di Massimiliano Allegri, anche lo stesso CT della Nazionale Roberto Mancini ha avuto il coraggio di metterlo sin dal primo minuto in campo facendo rimanere in panchina il capocannoniere del nostro campionato Fabio Quagliarella. Stupisce l’intensità agonistica e soprattutto il sacrificarsi per la propria squadra facendosi sempre trovare pronto.
Moise Kean sta vivendo un vero e proprio sogno, ma siamo solo all’inizio di una carriera che può essere veramente importante; colpiscono le sue parole nel post gara di Udine: “Devo ancora lavorare ed imparare tanto, in allenamento seguo e cerco di rubare i segreti di Cristiano Ronaldo“. Un ragazzo per bene, non c’è altro da aggiungere; in passato spesso e volentieri noi della stampa, tifosi e presidenti di società calcistiche abbiamo forse caricato troppo di responsabilità e, cosa più grave, troppi soldi diversi calciatori (vedi caso Balotelli) bruciando carriere o comunque rovinandone parte di esse. A far parlare di Kean però sono anche le vicende extra campo: in particolare, la storia della sua vita. Moise è nato in Italia da genitori della Costa d’Avorio ed è da sempre sostenitore e promotore dello ius soli: ” Io sono cittadino italiano dalla nascita, i miei genitori vivono qui da oltre trent’anni e di conseguenza sono italiani anche loro. Mi dispiace veramente tanto per tutte quelle persone che non hanno la cittadinanza anche se sono nate qui, siamo tutti dello stesso Paese e dobbiamo avere gli stessi diritti e doveri“.