L’ex centrocampista, cresciuto nel settore giovanile della Reggina, è l’emblema di un ragazzo che, partito dal profondo Sud, è riuscito con merito ad avere un’importante carriera che l’ha visto laurearsi campione del mondo con la Nazionale azzurra.

Il settore giovanile della Reggina è stato famoso soprattutto nell’era Foti per aver sfornato tanti talenti che hanno fatto negli anni le fortune della squadra amaranto e del calcio italiano. Uno su tutti è Simone Perrotta, il quale rappresenta al meglio la costruzione e la valorizzazione di un talento diventato campione.
Perrotta, nato in Inghilterra, ma di famiglia calabrese, precisamente di Cerisano, provincia di Cosenza, si è costruito una grande carriera da professionista partendo dal centro sportivo Sant’Agata fino ad arrivare alla conquista della Coppa del Mondo 2006 con la Nazionale azzurra. Il cammino dell’ex centrocampista è motivo d’orgoglio per la società amaranto e la Calabria intera. A ribadire questo è stato anche l’ex diesse della Reggina Gabriele Martinoche, qualche settimana fa in un’intervista rilasciata ai Graffi sul Pallone, ha rivendicato con orgoglio e soddisfazione la grande carriera del suo gioiellino.
Simone aveva solo 12 anni quando è arrivato alla Reggina, iniziando da lì un cammino che lo ha portato dalle giovanili amaranto alla Serie A, quando fu acquistato a 21 anni dalla Juventus. In bianconero non riuscì a trovare molto spazio, ma ebbe comunque le qualità per imporsi da protagonista nel calcio dei grandi con le maglie di Bari, Chievo e soprattutto Roma, dove si consacrò come uno dei più forti centrocampisti italiani e non solo. Un percorso importante che lo portò ad essere un punto fermo anche in Nazionale arrivando sul tetto del mondo nella famosa notte di Berlino. La storia di Perrotta è l’emblema di come si lavorava e si dovrebbe tornare a lavorare nei settori giovanili. Costruire l’uomo e il campione è la prerogativa di ogni club o almeno dovrebbe esserlo, tornando a considerare i vivai una vitale risorsa tecnica e economica che consenta alle società di poter crescere e raggiungere importanti traguardi. La Reggina ha iniziato da poco una nuova era, guidata da un presidente capace e ambizioso che sicuramente avrà le dovute attenzioni verso quei giovani talenti ai quali auguriamo di diventare i nuovi Perrotta.