Sfidando anche le restrizioni Covid-19, la gioia e la risposta dei tifosi per il ritorno della Reggina in Serie B non si è fatta attendere in città: vediamo quindi come e perché si è giunti a questo traguardo. Dopo qualche stagione di transizione, il rilancio della società e della squadra avveniva grazie all’arrivo di Luca Gallo, presidente ambizioso che riaccendeva l’entusiasmo regalando prima di tutto ai tifosi la cadetteria.                                                                   
Il suo arrivo dava un impulso importante al presente ed al futuro del sodalizio amaranto, con un’organizzazione interna mirata agli obiettivi preposti, raggiunti grazie al gran lavoro svolto da un “attento e capace” Taibi. I risultati ottenuti non erano “frutto del caso”, ma di una grande organizzazione. Determinanti ai fini di questo successo, la composizione dell’organico e la scelta del tecnico. Massimo Taibi, facendo anche da “trait d’union” con il presidente, non smetteva mai di curare nei minimi dettagli quella che sarebbe stata la composizione della rosa, affidata a Mimmo Toscano, “allenatore vincente” e profondo conoscitore della categoria, in grado di tirare fuori il meglio dei calciatori a sua disposizione. Fruttuosa l’intesa con il suo secondo, il fedelissimo Napoli, che permetteva di sbloccare gare spesso difficili. Con loro, uno staff preparato e professionale, il cui lavoro a “fari spenti” è risultato molto importante per i successi del sodalizio amaranto.                     
Per la costruzione della rosa, si decideva di puntare su un profilo di “grande esperienza” come Guarna, che rispondeva alle nuove necessità ispirate dal nuovo obiettivo stagionale. L’estremo difensore si esprimeva con un rendimento costante e progressivo che lo ha portato ad essere determinante, mentre il suo secondo Farroni offriva ampie garanzie in prospettiva. Per quanto riguarda il reparto difensivo, Taibi individuava “profili importanti” portando in riva allo Stretto Bertoncini, messosi subito in evidenza con prestazioni efficaci, frenate solo da un fastidioso infortunio che lo ha tenuto fuori per circa due mesi, egregiamente sostituito da un sempre pronto concreto ed efficace Blondett, senza dimenticare l’esperto Rossi e l’ex capitano del Foggia Loiacono, divenuto subito un “perno” della difesa.                                        
Il gioco sulle fasce si rivelava “l’arma in più” di Toscano. Per scardinare le resistenze avversarie, il tecnico si affidava a Garufo, elemento di grande affidabilità e a Rolando, utilizzato sia a destra che a sinistra con grande duttilità e doti atletiche. Tra gli esterni, anche un Bresciani sempre all’altezza della situazione, mentre Rubin è stato condizionato da qualche acciacco di troppo.                                                                                                       
Uno dei punti di forza del centrocampo, Bianchi, con i suoi efficaci inserimenti. Altro elemento importante, Sounas, utilizzato in ogni ruolo del reparto con De Francesco, tecnicamente “di altra categoria”. In evidenza le capacità e la visione di gioco del “capitano” De Rose. Dall’ottima gamba non si tirava mai indietro nella fase d’interdizione. Inserito a ridosso delle punte Bellomo, protagonista di prestazioni sopra le righe e gol. Importante il contributo dato dalla panchina a disposizione di Toscano, con Rivas capace di cambiare volto alle partite in corso d’opera e Paolucci che, quando era chiamato in causa, donava qualità al gioco della squadra, o ancora i promettenti Mastour e Gasparetto.             Taibi completava alla grande il reparto avanzato potenziandolo con l’inserimento dell’argentino German Denis, che una volta riacquistata la condizione si confermava “elemento di spessore” e realizzatore di reti pesanti. In squadra anche un Reginaldo tutta classe e padronanza nel far rifiatare e salire i compagni nei momenti topici delle partite, il tutto accompagnato da notevoli risorse atletiche.
A completare, “l’attacco faraonico” Simone Corazza. Il “bomber” amaranto ha ripagato la fiducia accordatagli, spadroneggiando – in testa alla classifica marcatori nel girone d’andata – con alte prestazioni e un’infinità di gol decisivi, mentre Doumbia, perseguitato dagli infortuni, non poteva esprimersi al meglio. In un reparto, al “top di gamma” anche l’ex Francavilla Sarao che, se confermato, potrà dimostrare la sua valenza.                           Particolare menzione per questo trionfo, l’incredibile sostegno della Sud, “dodicesimo uomo in campo”, e i tifosi amaranto. I dati e le statistiche parlano di oltre 5000 abbonati, con presenze e numeri da serie cadetta.