Immagini di Valentina Giannettoni

Iniziamo con una comunicazione importante: il francese Jeremy Menez è ufficialmente diventato un calciatore della Reggina, con cui ha firmato un contratto triennale. Sabato 27 giugno, l’ex Roma e Milan verrà presentato ufficialmente alla stampa allo stadio “Oreste Granillo” alle 15, mentre i tifosi potranno incontrarlo lo stesso giorno, alle 17, presso lo store amaranto in piazza Duomo a Reggio Calabria, ovviamente rispettando le norme di sicurezza anti-Covid.
E questo è soltanto il primo regalo promesso oggi dal patron amaranto Luca Gallo che, nel corso della sua prima conferenza stampa post-promozione in B, ne ha garantito un secondo ancora più esaltante.

Il primo anno da presidente

Immerso nel verde del campo del Granillo, Gallo ha ripercorso con i giornalisti tutte le tappe di un campionato di Lega Pro rocambolesco e bizzarro, conclusosi meritatamente con il ritorno della Reggina in cadetteria: “Lo ammetto – ha esordito il presidente – non mi sono fatto sentire subito dopo la promozione, quindi ho deciso di incontrarmi qui con voi per fare un riassunto di tutto quello che è accaduto durante questa stagione vittoriosa; ho sentito che era finalmente arrivato il momento di esprimermi, finora avevo lasciato parlare le partite, i giocatori e alcuni membri dello staff”.
Continuando a raccontare, il primo pensiero di Gallo è andato non solo ai tifosi, ma a tutta la cittadinanza: “Non appena ho ricevuto la conferma dell’ufficialità, ho subito pensato ai ragazzi della prima squadra e ai bambini delle categorie giovanili, immaginando di poter finalmente “impregnare” le nuove generazioni di amaranto e marchi della Reggina; voglio fare in modo che essi sentano la squadra, l’unica della loro città, al punto da viverla nel profondo dello spirito, senza dover pensare ad un club di un’altra Regione qualora volessero intraprendere la carriera calcistica. Tutto lo staff amaranto – ha poi proseguito – ha dimostrato di saper vincere al primo colpo; infatti, non sempre è vero che ci vogliono almeno cinque anni di serie C prima di accedere in cadetteria, e la promozione è giunta ad appena un anno dal mio arrivo a Reggio”.

Il secondo regalo: lo stadio rimesso a nuovo

Dopo questa dichiarazione, l’annuncio del secondo regalo: la rimessa a nuovo dello stadio Granillo. “Lo stadio è un progetto che diventerà presto concreto e reale – ha promesso Gallo – bisogna sognarlo e vi assicuro che ci sarà e si tratterà di una struttura all’avanguardia. Sarà il più grande dono che la Reggina offrirà ai suoi tifosi e a chi vorrà usufruirne. Ma, essendo ancora un bene comunale, i lavori verranno attuati ovviamente dal Comune e di questo ne abbiamo già parlato con Palazzo San Giorgio. Esiste un piano di ristrutturazione degno di un vero campionato di serie B: ci sono tre società che si sono fatte avanti, ma purtroppo tutto si era bloccato all’improvviso a causa del lockdown“.
E poi, il presidente ha dato libero sfogo ai suoi sogni: “Io ho sempre creduto che saremmo approdati in B, al punto che alcuni pensavano che fossi un ingenuo ad essere così fortemente ottimista; secondo me, la Reggina era la più forte del campionato di Lega Pro e meritava la B. Punto”.

La maglietta del Catanzaro

Infine, Gallo ne ha approfittato per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, soprattutto riguardo ad alcune critiche feroci giuntegli dalla stampa: “Mi hanno deferito per 45 giorni a causa di quella maglietta goliardica del Catanzaro (l’allusione è alla t-shirt con la scritta in dialetto reggino “Va’ lavati i peri e va’ curcati” da lui indossata al termine del derby calabrese contro i giallo rossi, vinto in casa dagli amaranto per 1-0, n.d.r.). Ma ciò che mi ha più addolorato sono state le critiche esacerbate rivoltemi da una parte della stampa reggina, proprio da chi non me lo sarei mai aspettato! E’ stata una situazione che mi ha fatto davvero male; non ho mai pronunciato il nome di nessun’altra squadra, mi è stato detto di tutto per una semplice maglietta, ma che sia dovuto succedere proprio a Reggio mi ha lasciato basito.
Per questo – ha poi concluso – ho preferito tralasciare le “pose” mediatiche, pur non abbandonando mai il pubblico amaranto“.
Gallo ha poi tirato le somme del suo primo anno come presidente di una squadra di calcio: “La gestione del club ha due aspetti: uno sportivo ed uno aziendale. Il più ostico, almeno per me, è stato indubbiamente quello sportivo, perché ho avuto diverse preoccupazioni durante il campionato, come il 3-0 rifilatoci dalla Cavese, in cui vidi una squadra moscia e senza alcun mordente, senza neppure la voglia di fare. Ma poi mi confrontai con i giocatori e mi tranquillizzarono; effettivamente, da quel momento in avanti la Reggina superò ampiamente quell’impasse. Ripeto – ha poi concluso – che la mia motivazione nel presiedere il club amaranto è puramente sentimentale, ma la rivelerò solo quando arriveremo in serie A”.