Immagine di Valentina Giannettoni

In fondo, si è trattato di un evento per la città. La gara valevole per la qualificazione al terzo turno di Coppa Italia, disputata nel primo pomeriggio di oggi a porte chiuse, è risultata anche la prima partita della Reggina al ‘Granillo’ dopo la lunga interruzione a causa del Covid-19. E’ finita con la vittoria (1-0), più netta di quanto dica il risultato nonostante la volenterosa prestazione del Teramo, della squadra amaranto che il 28 ottobre prossimo farà visita al Bologna. Come previsto, entrambe le formazioni iniziali sono state stravolte rispetto all’esordio in campionato: il tecnico del Teramo, reduce dalla vittoria interna sul Palermo, ne ha confermati solo quattro; mister Toscano appena due (Bianchi e Liotti) dell’undici iniziale di Salerno.
Disputata su un terreno di gioco in pessime condizioni, la partita è stata per larghi tratti noiosa, giocata a ritmi blandi, con qualche eccesso di leziosità da parte amaranto, e movimentata saltuariamente da sporadiche iniziative.
Primi minuti con gli abruzzesi più intraprendenti e manovrieri, ma poco pericolosi, ma al 20’ Lafferty solo davanti al portiere non è riuscito a superarlo con un debole pallonetto. Dopo un colpo di testa alto dello stesso nordirlandese, poco dopo la mezzora la Reggina è passata in vantaggio al termine di un’azione corale conclusa da un perfetto traversone di Mastour dalla destra che ha pescato il sinistro di Di Chiara sul palo più lontano: il velo di Lafferty ha reso difficoltoso l’intervento del portiere, la cui deviazione è finita sul corpo dell’accorrente Piacentini che ha accompagnato il pallone nella rete della porta della curva sud. Il tempo si è concluso con un destro dal limite di Folorunsho che ha sfiorato il palo dopo un’azione personale. La ripresa si è aperta con qualche iniziativa dell’ex Bombagi rintuzzata dalla difesa amaranto, e dal quarto d’ora è iniziata la girandola delle sostituzioni che ha contribuito ad aumentare ulteriormente il divario in campo tra le due formazioni. Appena entrato, Cionek si è presentato con un pericoloso colpo di testa su angolo deviato dal portiere ospite, Lafferty si è fatto vedere con un tiro da fuori e, giusto allo scadere, Peli non è riuscito a deviare a porta spalancata un servizio di Lafferty dal fondo, mentre Bellomo ha impegnato il portiere ospite che poi non si è lasciato beffare dal lento pallonetto di Denis.
Non molte, ovviamente, le indicazioni per mister Toscano, che ha comprensibilmente utilizzato questa gara contro un avversario di categoria inferiore per dar fiato ai componenti della rosa (unico escluso, De Rose perché squalificato) e magari trovare qualche accorgimento, come per esempio la possibilità di far svolgere a Faty la funzione di playmaker in alternativa a Crisetig. Confermato, come si era notato sabato scorso, che gli attaccanti siano ancora piuttosto lontani da un’apprezzabile condizione fisica, è stata particolarmente apprezzata la prestazione dell’atalantino Del Prato: schierato al centro della difesa, ha dimostrato una certa personalità, con qualche sganciamento in avanti che ci ha ricordato le antiche ‘uscite’ del libero di una volta, confermando la sua ecletticità una volta schierato a destra per l’ingresso di Cionek. Il brasiliano neo amaranto, nella mezz’ora disputata, ha dato la sensazione di non aver bisogno di molto tempo per entrare in forma.

Le pagelle

Reggina (3-1-3-1-2): Guarna 6; Stavropoulos 5.5, Delprato 7, Liotti 6 (Cionek 6.5); Faty 6 (Bellomo 6); Peli 5.5, Bianchi 6 (Crisetig sv), Di Chiara 6 (Rolando 6); Folorunsho 5.5; Mastour 5.5 (Denis sv), Lafferty 5.5. all. Toscano 6 (a d. Plizzari, Farroni, Menez, Rossi, Gasparetto)

Teramo (4-2-3-1): Valentini 6; Celentano 6, Soprano sv (Diakite 6.5), Piacentini 6, Tentardini 6; Lasik 6, Viero 6; Ilari 6 (Di Francesco sv), Bombagi 6.5 (Pinzauti sv), Mungo 6 (Costa sv); Birligea  6 (Santoro sv). all. Paci 6 (a d. Lewandowski, Trasciani, Arrigoni, Iotti)

Arb.: Santoro (Vecchi-Sechi / Cavaliere) 6

Marcatore: 34′ Piacentini (autogol).