Caro Massimo, ci conosciamo ormai da quasi 4 anni: sei stato l’unico a pronunciare la parola scusate, ma in realtà quel termine, quel concetto doveva essere espresso da altri, non certo da te.
Oggi, alla conferenza stampa tenutasi presso l’Hotel Apan di Reggio Calabria, l’ex direttore sportivo della Reggina Massimo Taibi ha fatto chiarezza su alcuni punti, spesso usciti non solo a mezzo stampa ma anche sui social. Non voglio fare un articolo “riportino” in cui ripropongo quanto già sentito nelle varie dirette di oggi. Massimo Taibi: una vittima come tutti noi, preso in giro dalla precedente gestione, che ancora una volta è apparsa bugiarda e con poche idee chiare; prima si dichiara un budget, poi magicamente viene raddoppiato e infine, ancora una volta, ridimensionato. Ennesima prova di quanto ci abbiano preso per i fondelli; unico mio rammarico, ma credo un po’ di tutti, è non essercene accorti prima (sicuramente noi della stampa dovevamo fare di più) ma, per quello che mi riguarda, ho agito in totale buona fede e per uno scherzo del destino anche l’ex ds amaranto ha fatto la stessa cosa.
Non voglio assolutamente tornare sui diversi capitoli di questa serie Tv horror in stile saga di Netflix (con tutta onestà, meglio vedere The Crown) perchè ormai siamo veramente stanchi, ma purtroppo registro ancora parole al vento senza alcun senso logico, talvolta prive di ogni fondamento dal punto di vista delle regole sportive in atto. Come (un esempio tanto per) l’idea di unire la Reggina con il Locri, partorita dal Dott. Lamberti Castronovo, al quale, per carità, porto massimo rispetto, ma gli rammento che la Reggina è una cosa seria e non abbiamo bisogno di nessuna fusione con nessun’altro, dopo questa estate siamo già fusi di nostro!
La Reggina non è dei reggini nati a Reggio Calabria: senza falsa modestia, in questo io e Taibi ci capiamo in quanto entrambi reggini acquisiti. La Reggina ti entra nelle vene anche senza essere nati in riva allo Stretto. La Reggina è madre e alla mamma si sta sempre vicini, soprattutto quando sta male. Io in questo momento provo, sempre con i dovuti distinguo, la stessa sensazione di smarrimento quando mia mamma morì, la sto provando per la nostra Reggina.
Massimo, credo che, per quanti errori tu possa aver fatto, Reggio ti debba solo dire grazie: come a te, anche a mister Inzaghi e tutti i ragazzi che fino alla fine ci sono stati, non ultimo tutto il personale del S. Agata (non stipendiato da ben 4 mesi). Avete conservato quella dignità che altri hanno perso ormai da tempo, ma tutto nella vita torna sicuramente!
Tuttavia mi auguro che il popolo reggino finalmente la smetta di essere passivo a 360°, perché non è tollerabile che ci si debba accontentare del vivacchiare: basta con la politica del vivacchiare, ne stiamo pagando amaramente le conseguenze. Non vogliamo più sciacalli e faccendieri a Reggio Calabria, la Reggina è una cosa seria, non uno spasso!!