Era stato annunciato come il main event dei palinsesti Mediaset “Adrian“, la serie animata ideata e scritta da Adriano Celentano grazie anche alla collaborazione di uno staff d’eccezione, all’interno del quale spiccavano il leggendario fumettista Milo Manara, il noto compositore Nicola Piovani ed il compianto sceneggiatore Vincenzo Cerami (scomparso nel 2013). Lo show, ritenuto d’avanguardia sull’onda dell’entusiasmo generale ancor prima della sua messa in onda, è stato preceduto da “Aspettando Adrian“, un prologo con interpreti in carne ed ossa nel quale sarebbe dovuto comparire lo stesso Molleggiato.
I dati Auditel, e non solo quelli, hanno però raccontato sin da subito una storia diversa. La striscia “Aspettando Adrian“, complice anche una lentezza ed una durata esagerate persino per un prime time targato Canale Cinque, somigliava quasi ad una presa in giro non solo per i malcapitati spettatori accorsi al Teatro Camploy di Verona – sede prescelta per la messa in onda del prologo – ma anche e soprattutto per il pubblico da casa, che non ha mancato di riversare il proprio malcontento sui social network, prendendo di mira non solo la star indiscussa del progetto, ma anche le sfortunate “spalle” ingaggiate per cercare di creare curiosità attorno alla monumentale kermesse di Celentano. I risicati cammeo del cantante a Verona, relegate quasi sempre agli ultimi minuti di messa in onda dello spettacolo, non hanno sortito l’effetto sperato dall’intero staff di produzione; non hanno convinto neanche le performance di un Nino Frassica generalmente brillante e di Natalino Balasso, nome di punta del teatro italiano. Sono state, tuttavia, le assenze illustri in “Aspettando Adrian” a creare più scalpore delle presenze stesse.

Le accuse di Michelle Hunziker

Sono stati mal digeriti, infatti, i forfait di Teo Teocoli e, soprattutto, le affermazioni di Michelle Hunziker, che non ha di certo speso parole dolci per il cartoon del Molleggiato, in particolare commentando così la famigerata scena del tentativo di stupro, da parte di un gruppo di ragazzi, ai danni di due giovani fanciulle salvate prontamente dal protagonista. “C’è un momento in cui il protagonista (Celentano), in versione supereroe, salva due ragazze, molto sexy, che sono state aggredite da un gruppo di malviventi che hanno cercato di stuprarle. Si rivolge loro e dice: ‘Se aveste bevuto qualche bicchierino in meno forse avreste evitato l’increscioso approccio con quei tipi loschi'”. Uno scivolone imperdonabile secondo la showgirl, da sempre impegnata nella tutela dei diritti delle donne con l’associazione “Doppia Difesa“, della quale è Presidente.

Le pecche della serie animata

Se “Aspettando Adrian” ha generato più sonnolenza che curiosità nei malcapitati telespettatori, non ha certo incassato più entusiastiche recensioni la serie animata caratterizzata da dialoghi pressappoco ridicoli, animazioni troppo banali e da numerose scene di nudo, tanto inutili quanto fastidiose, della co-protagonista femminile del cartoon, Gilda. Chissà cosa avrà pensato Claudia Mori, unica fonte di ispirazione per la creazione di tale personaggio, leggendo i migliaia di commenti di fan ed addetti ai lavori circa il ruolo della donna in una produzione sino a quel momento ritenuta “epocale”, almeno stando alla massiccia e a dir poco rumorosa campagna pubblicitaria messa in piedi dalla rete di Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi. Se ad oggi non sono pervenute le opinioni della signora Celentano, siamo invece sicuri della pesante presa di distanza di Milo Manara dall’opera.
Il fumettista ha affidato al suo profilo ufficiale Facebook le sue sensazioni e la sua versione del rovinoso incontro artistico tra la sua persona e Celentano. “Nel lontano 2009 accettai di partecipare al progetto della serie animata con lo specifico ruolo di character design, realizzando una serie di studi di personaggi, di sfondi e di ambientazioni insieme ad alcuni storyboard delle principali scene della serie – spiega Manara, che ha precisato – questi disegni sarebbero dovuti essere utilizzati come riferimento per la realizzazione delle animazioni vere e proprie. Una volta consegnati i disegni, dunque, non mi sono assolutamente occupato, in nessuna fase della lunga e travagliata produzione, della realizzazione delle animazioni. Mi rendo conto – conclude – che il fatto che alcuni disegni dei miei storyboard siano stati inseriti anche nell’animazione finale, nonostante non fossero stati creati per questo scopo, abbia creato ulteriore confusione. Purtroppo la decisione di utilizzarli non è stata mia e a suo tempo non ho potuto che far presente la mia forte perplessità in merito”. Numerose, dunque, sono state le cause che hanno trasformato un potenziale kolossal dell’animazione italiana in un autentico fiasco, al quale Mediaset ha cercato di porre rimedio sospendendo (o forse, sopprimendo) la messa in onda dello show. Un flop tanto inatteso quanto gigantesco per il Molleggiato, che i fan preferiscono ricordare nelle vesti di cantante, a lui senza dubbio più congeniali.

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