Il 5 maggio è una data importante per i nostri bambini. Grazie alla Legge n°41 del 4 maggio 2009, infatti, è stata istituita la Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia: un momento importantissimo per istituzioni, genitori, associazioni e terapisti nel corso del quale è possibile tirare le somme sui terribili soprusi e per studiare soluzioni appropriate per difendere i più piccoli non solo dai pericoli della rete, ma anche dagli “orchi” in carne ed ossa, purtroppo spesso nascosti dietro i volti rassicuranti di parenti ed amici.

I dati del Telefono Azzurro

I bambini sono stati i veri eroi di questo lungo e difficile lockdown. Lontani dalla scuola, dai parchi giochi, dalle palestre, i più piccoli hanno impartito una vera e propria lezione di stile ad adulti superficiali ed irresponsabili. Restare al sicuro tra le quattro mura domestiche non ha, però, tutelato i minori dalle insidie della rete. Nel corso dell’evento in live streaming promosso dall’Ansa nella mattinata di oggi, infatti, Telefono Azzurro – da sempre in prima linea per la tutela dei diritti dei minori – ha fornito dei dati purtroppo inquietanti.
Il dossier “Abuso sessuale e pedofilia“, condotto dall’onlus fondata dal professor Ernesto Caffo, ha infatti portato alla luce numeri scioccanti. Il 2019 ha fatto registrare un’impennata delle segnalazioni per abuso sessuale offline (si parla del 70,5% contro il 67,9% di due anni fa), nonché un preoccupante incremento dei crimini sessuali consumati in rete. A preoccupare esperti e politici sono, in particolare, i dati sull’adescamento in rete di minori, spesso al di sotto dei 10 anni di età: si parla del 9,6% nel 2019 contro il 6% nel 2018. Percentuali che, lette superficialmente, potrebbero non esprimere nulla, ma che in realtà destano non poche preoccupazioni e che hanno spinto i membri di Telefono Azzurro a correre ai ripari offrendo un servizio più rapido, attento e puntuale al fine di sostenere le piccole vittime ed i loro cari. “E’ di fondamentale importanza la necessità che non venga mai meno l’impegno della società civile, del mondo accademico e delle istituzioni per proteggere e tutelare bambini e adolescenti – ha spiegato nel corso della videoconferenza sul portale Ansa il Presidente di Telefono Azzurro Caffo – Violenza e abuso ai danni di bambini e adolescenti sono un fenomeno tanto grave quanto complesso, in larga parte sommerso, del quale occorre discutere costantemente“.
La Giornata di quest’anno assume una valenza particolare: il necessario lockdown e la coabitazione coatta hanno aumentato il rischio di violenza su bambini e adolescenti – ha sottolineato Caffo – Bisogna, dunque, rafforzare prevenzione e contrasto adottando una strategia generale di intervento: un problema complesso richiede risposte multi-disciplinari. La nostra Associazione promuove, tramite il suo lavoro quotidiano, una cultura dell’operatività “in rete” alla luce di esperienze consolidate ormai da molti anni“.

L’impegno della politica

All’evento promosso in rete nella mattinata odierna hanno preso parte anche la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti e la Senatrice e Presidente della Commissione Bicamerale sull’Infanzia Licia Ronzulli: un chiaro segnale per affermare che, nonostante la terribile situazione che il nostro Paese sta affrontando a causa della pandemia da Coronavirus, la tutela della salute fisica e psichica dei bambini resta sempre una priorità del Governo. “Oggi la reclusione forzata a casa, così come lo è stato per il tema delle donne, porta un rischio enorme di violenza subita anche dai minori – ha evidenziato Bonetti – perciò stiamo costruendo una nuova campagna per valorizzare il numero 114 (emergenza bambini) per promuoverlo come un elemento di dialogo per dire che c’è una comunità, uno Stato“. La Ministra ha anche reso noto nel corso del live streaming che il Governo Conte aveva già deciso di promuovere, lo scorso novembre, un bando da cinque milioni di euro per efficaci iniziative atte a contrastare la temibile piaga della pedofilia. La Senatrice Ronzulli ha invece posto l’accento sull’importanza dell’educazione, al fine di prevenire fenomeni che lasciano sui più piccoli delle cicatrici dolorose ed indelebili. “Occorre incentivare una corretta educazione anche a livello scolastico – speriamo che l’insegnamento dell’educazione civica possa finalmente partire – all’uso della rete e ai possibili rischi del web. Come Commissione infanzia stiamo portando avanti una indagine conoscitiva sul tema della violenza sui minori e ci ripromettiamo di consegnare gli esiti della nostra indagine entro la fine del 2020“, ha sottolineato la Ronzulli. Cosa possiamo fare noi cittadini, genitori, parenti, per migliorare la vita dei bambini? E’ importante osservare attentamente i comportamenti dei più piccoli, vigilare sull’utilizzo della rete da parte dei minori, avere un occhio di riguardo sulle interazioni che i più piccoli hanno sui social network, così come ai rapporti umani che potrebbero coltivare, e non solo al di fuori della famiglia. Ricordiamo che la taratura morale di una società si misura anche dal trattamento riservato alle fasce più deboli come anziani, animali e, appunto, bambini: non facciamoci trovare impreparati di fronte ad una richiesta d’aiuto così importante.