Foto – Valentina Giannettoni

Pochi minuti dopo la chiusura del calcio mercato invernale, una discreta Reggina ha per una volta dissipato le preoccupazioni della vigilia e, al termine di una gara che avrebbe meritato di vincere, ma che ha rischiato di perdere, ha ottenuto un pareggio contro una delle vice capoliste che la conferma in piena bagarre per la salvezza. Come ormai d’abitudine, per la società amaranto il calcio mercato è diventato una sorta di porta girevole da dove entra ed esce una pletora di giocatori senza alcuna logica apparente: sono addirittura venti le operazioni tra arrivi e partenze. La speranza è che, se non in termini di qualità, quantomeno numericamente la rosa a disposizione di mister Baroni si sia sufficientemente incrementata.
A cominciare dalla prossima giornata perché, per ironia della sorte, alla vigilia della gara del posticipo serale contro la Salernitana si sono resi indisponibili quattro giocatori, oltre ai due squalificati, costringendo il tecnico a non riempire neppure la panchina, e ad utilizzare a tempo pieno tre nuovi arrivi.
In una gara non particolarmente interessante, soprattutto per l’atteggiamento della Salernitana, sorniona, pronta ad approfittare della minima opportunità (come poi stava accadendo con l’occasione del rigore, poi fallito), ma deludente nella proposta di gioco, è stata la Reggina ad essere più intraprendente ed a cercare la vittoria, sia pur limitatamente nel primo tempo, come al solito. Nella ripresa, tuttavia, nonostante l’impossibilità di effettuare cambi efficaci, la squadra amaranto ha retto, con qualche comprensibile apprensione, ma senza correre rischi particolari, a parte il già citato rigore.
E’ la Reggina che si è proposta con maggiore determinazione nel primo quarto d’ora, sfiorando subito il vantaggio con Menez che, recuperato l’equilibrio, ha mandato fuori di pochissimo e poco dopo con l’esordiente Edera che ha sprecato alto a porta spalancata. A parte qualche mischia confusa in area amaranto, la Salernitana ha cercato di controllare la gara, correndo un rischio allo scadere del tempo con un doppio colpo di testa nella stessa azione di Bianchi prima, respinto d’istinto dal portiere, e di Loiacono poi, che a colpo sicuro ha depositato la palla nelle mani di Belec. La ripresa si è aperta con un rigore per la Salernitana concesso per atterramento di Gondo da parte di Nicolas, dopo un pasticcio di Loiacono che ha banalmente perso la palla in fase di disimpegno. Netta la posizione di fuorigioco di partenza dell’attaccante granata, non rilevata dall’assistente. Imitando i colleghi amaranto, dal dischetto Djuric ha fatto giustizia, facendosi parare il lento rasoterra da Nicolas in tuffo sulla sua destra. Scampato il pericolo, la Reggina ha provato, con minore intensità, a far sua la gara, prima con un’azione Menez-Edera, sfumata in extremis, poi con un tiro di Bianchi nuovamente respinto di istinto da Belec e infine con un colpo di testa di Montalto appoggiato al portiere.
Ma soprattutto, appena superato il quarto d’ora, reclamando un rigore per un’evidente trattenuta di Bogdan su Montalto nell’area piccola che né l’arbitro né l’assistente sono riusciti a vedere. La Salernitana, pur essendo più intraprendente che nel primo tempo, si è seriamente affacciata in area amaranto una sola volta con Tutino. L’ultimo quarto d’ora è servito unicamente per aspettare il fischio finale di una terna arbitrale che, in una gara fisica e dai ritmi non vertiginosi, ha commesso errori che ne avrebbero potuto condizionare l’esito.

REGGINA-SALERNITANA 0-0

Reggina: Nicolas; Loiacono, Cionek, Stavropoulos, Liotti (Dalle Mura); Bianchi, Crimi; Edera (Micovschi), Folorunsho, Ménez (Bellomo); Montalto (Denis). All. Baroni. A.d.: Guarna, Plizzari, Delprato, Faty.

Salernitana: Belec 6.5; Bogdan 6, Gyomber 6, Mantovani 6; Kupisz 6, Coulibaly 6 (Kiyine 5.5), Di Tacchio 6.5 (Schiavone 6), Capezzi 6, Cicerelli 6 (Durmisi 6); Gondo 5 (Tutino 5.5), Djuric 5. All. Castori 5.5. A.d.: Adamonis, Sanasi, Aya, Anderson, Dziczek, Veseli. 

Arb: Abisso (Caliari – Cipressa / Pezzuto) 4.5

Pagelle

Nicolas 6.5: un solo intervento, ma decisivo, deviando il rigore e probabilmente salvando il risultato

Loiacono 5.5: si è adattato a fare l’esterno di destra, con due grossi nei: il colpo di testa sprecato da due passi e la palla persa che ha originato l’azione del rigore

Cionek 6: in difficoltà fisica con Djuric, ha retto bene il duello

Stavropoulos 6,5: soprattutto nella ripresa è stato un pilastro difensivo

Liotti 5.5: soffre quando è costretto a giocare da quarto di difesa

Bianchi 6.5: più lucido del solito, ha sfiorato due volte la rete

Crimi 6: esordio accettabile, anche se dopo appena mezzora è sembrato avere problemi di tenuta fisica

Edera 6: inizio con i fuochi d’artificio, ha fallito la rete del vantaggio e poi si è progressivamente spento. I numeri sembra averli, si vedrà se li utilizzerà con concretezza

Micovschi 5.5: ininfluente il suo ingresso in campo

Folorunsho 6: ha fatto valere la sua stazza

Menez 6: non è in splendida condizione né viene servito a dovere dai compagni. Bravo e non fortunato in apertura di gara

Bellomo 6: poco in campo, ma è riuscito a tenere a bada qualche pallone

Montalto 6: alle soglie dei 33 anni, in pochi giorni è passato da sesto attaccante in una compagine di serie C a titolare in serie B. Poco cercato, ma si è dato da fare e…chissà, senza quella trattenuta nell’area piccola non vista

Denis: costretto nella prima parte della stagione a tirare la carretta dell’attacco amaranto per 90 minuti, è subentrato a Montalto per quattro

Baroni 6: ha dovuto fare di necessità virtù, ma stavolta la squadra ha retto nonostante, per l’ennesima volta, la panchina non gli abbia consentito di utilizzare tutti i cambi.