Ciò che mi interessa più di ogni altra cosa nel lavoro e nella vita è la ricerca della verità. Questo percorso mi spinge ancora a dirigere film“. Un mantra semplice da enunciare, ma non sempre possibile da realizzare, che riassume perfettamente la carriera di uno dei giganti del cinema internazionale, che per noi resterà sempre l'”Uomo Senza Nome” e che, alla soglia del vittorioso traguardo delle novanta candeline, non vuole proprio saperne di appendere le scarpe – o meglio, la cinepresa – al chiodo. Oggi è una data importantissima per il mondo della Settima Arte, prontissima a celebrare al meglio il compleanno dell’immenso Clint Eastwood, il “tenebroso” di Hollywood, un uomo entrato da tempo (e da vivo) nella leggenda.

Dal western alla macchina da presa

Eastwood nacque il 31 maggio del 1930; figlio di un operaio e di una impiegata, dimostrò di avere carattere sin dalla sua venuta al mondo, con i suoi oltre 5 kg di peso che gli valsero tra le infermiere dell’ospedale il soprannome di “Samson“. Bambino timido ed introverso, il giovane Clint fece di tutto per rendere orgogliosa di sé la sua famiglia ottenendo buoni risultati nello studio e nello sport. La carriera attoriale di Eastwood cominciò presto. Negli anni Cinquanta, l’artista di San Francisco cominciò a recitare in alcune pellicole minori finché non fu notato dal dirigente della CBS Robert Sparks, che gli offrì un ruolo nella serie TV “Gli uomini della prateria“. La vera svolta per Eastwood, però, arriva nel 1964, merito del “nostro” Sergio Leone che gli affidò l’indimenticabile parte dell'”Uomo Senza Nome” in quella che gli amanti del genere western e non solo ricordano come la “Trilogia del dollaro“: “Per un pugno di dollari“, “Per qualche dollaro in più” e “Il buono, il brutto e il cattivo” consacrarono definitivamente l’attore in tutto il mondo, nonostante diversi critici del settore continuarono a stroncarne le doti attoriali, definendo Eastwood legnoso e dotato di scarso carisma.
L’attore e regista, però, non si è mai lasciato scoraggiare da tali feedback, percorrendo in modo granitico la propria strada. Il tempo, ovviamente, continua a dargli ragione, ora come cinquant’anni fa. Eastwood ha mostrato una versatilità senza precedenti, passando con disinvoltura dagli spaghetti western ai polizieschi – ha magistralmente portato sul grande schermo la figura dello “sbirro” duro ed imperscrutabile per eccellenza, ovvero l’ispettore Callaghan – senza disdegnare fanta-thriller e persino commedie leggere. Una dinamicità interpretativa che non si limita solamente ad essere portata davanti alla cinepresa: Eastwood ha mostrato e mostra tuttora un talento innato anche dietro la macchina da presa, realizzando opere da Oscar alle quali spesso ha preso anche parte come attore.

Amore ed impegno politico

Million Dollar Baby“, “Gran Torino“, “American Sniper“, “Mystic River” sono solo alcune delle pellicole dirette da Eastwood entrate a pieno diritto nella storia del cinema. “Million Dollar Baby” rappresentò per l’attore e regista un’autentica consacrazione portando a casa nel lontano 2005 ben quattro Premi Oscar: Miglior Film, Migliore Attrice Protagonista (Hilary Swank), Miglior Attore Non Protagonista (Morgan Freeman) e soprattutto, Miglior Regia. Eastwood fu incoronato miglior regista nel corso della 77esima edizione degli Academy alla “veneranda” età di 74 anni e senza pensare minimamente di smettere di lavorare.

Il cinema ama Clint Eastwood e il cineasta ricambia decisamente questo amore

Un sentimento che contraddistingue da sempre la vita del “tenebroso” Clint e che lo ha portato ad intrattenere tantissime relazioni sentimentali – nel 1953 sposò Maggie Johnson; una volta terminata questa relazione importante, Eastwood ne intraprese molte altre, tutte significative: da Frances Fisher a Dina Ruiz, sino ad arrivare a Christina Sandera, sua attuale compagna – e ad abbracciare focose cause politiche (Eastwood è uno dei pochi personaggi dello showbiz ad aver espresso senza mezze misure il suo sostegno all’attuale Presidente USA Donald Trump). Niente male per un uomo bollato come monocorde ed inespressivo da una fetta di critica che non è stata evidentemente capace di guardare oltre quello sguardo fermo ed impenetrabile capace, però, di fare breccia nel cuore di molte donne. “Se qualcosa non va per il verso giusto, devi sforzarti di farcela andare. Se pensi che potrebbe piovere, alla fine pioverà“, è solito sostenere Eastwood, l’Uomo di Ghiaccio dalla indistruttibile volontà. Tanti auguri, cowboy!