Se n’è andata dopo una lunga malattia, che l’aveva allontanata dalle scene più di dieci anni orsono, Milva, cantante impegnata ed artista poliedrica amata in Italia e nel resto del mondo. Aveva 81 anni e da tempo viveva a Milano, assistita con affetto dalla figlia Martina Corgnati – avuta dall’ex marito Maurizio Corgnati – e dalla fida segretaria Edith. La camera ardente per la Rossa (come la soprannominò Enzo Jannacci in una canzone a lei dedicata) della musica tricolore sarà allestita il prossimo 27 aprile presso il Piccolo Teatro Strehler ed i funerali si terranno in forma strettamente privata.

Poliedrica Pantera

Voce unica, caratterizzata dal vibrato solido e dalla peculiarità da contralto, Milva (pseudonimo di Maria Ilva Biolcati) era nota negli ambienti musicali come la Pantera di Goro: un soprannome che ben descriveva la cantante completando idealmente il, tanto insolito quanto unico, quartetto di cantanti le cui caratteristiche vocali erano associate a specie faunistiche, formato, oltre che dalla cantante emiliana, anche da Mina, la Tigre di Cremona; Iva Zanicchi, l’Aquila di Ligonchio; Orietta Berti, l’Usignolo di Cavriago.
Interprete raffinata e politicamente schierata, Milva ha saputo reinventarsi durante la sua lunghissima carriera: più di mezzo secolo scandito da performance “popolari”, canzoni impegnate, attività teatrali, amori forti e dolorosi e fortunati incontri professionali. L’artista inizia a calcare le scene musicali negli anni Sessanta, dopo una lunga gavetta nelle balere ferraresi. L’occasione arriva proprio nel 1961, quando partecipa alla kermesse sanremese di quell’anno classificandosi al terzo posto con il singolo “Il mare nel cassetto“.
Nello stesso anno sposa Corgnati, che lascerà otto anni dopo (pur definendolo il suo unico amore nonostante le relazioni che intrattenne negli anni a venire, alcune particolarmente complesse come quella dolorosa con l’attore Luigi Pistilli) e dal quale avrà la sua unica figlia, Martina.

L’amore per Brecht

Milva calcherà molto spesso il palco sanremese, alternando ad un repertorio musicale (che oggi definiremmo mainstream) la realizzazione di LP più impegnati e divenendo famosa anche all’estero.
La Rossa, però, non ha intenzione di limitare la sua attività artistica al solo universo delle sette note: animo inquieto e passionale, Milva si avvicina al mondo della recitazione, complice la fruttuosa collaborazione con Giorgio Strehler, una delle figure-chiave per la sua crescita professionale assieme a Franco Battiato, con il quale darà vita ad un sodalizio artistico negli anni Ottanta. Tra i vari registi ed autori teatrali, Milva svilupperà un viscerale amore per Bertolt Brecht, tanto da dedicare al drammaturgo tedesco ben quattro album e numerosi recital teatrali. Altro artista cardine per la carriera di Milva è Edith Piaf, della quale la cantante di Goro riadatterà grandi successi in lingua italiana, tra i quali “Milord“. Altre hit di successo della Pantera sono “La filanda“, “Alexander Platz” (scritta da Battiato), “Canzone” (di Don Backy), la bellissima “Uomini addosso” e “The Show Must Go On” di Giorgio Faletti, che la performer interpretò nel 2007 nel corso del suo ultimo Sanremo.

L’addio alle scene

Cantante amatissima da fan e colleghi, Milva otterrà un importantissimo riconoscimento alla sua lunga e sfaccettata carriera proprio a Sanremo: nel 2018, infatti, a seguito di una proposta lanciata da Cristiano Malgioglio e portata avanti con una raccolta firme da record, alla figlia della cantante verrà consegnato sul palco dell’Ariston un meritatissimo Premio alla Carriera. Un attestato di stima importantissimo, arrivato dopo circa otto anni dall’addio ufficiale alle scene (anche se ufficiosamente la cantante prenderà parte ad alcuni piccoli progetti negli anni successivi, prima di abbandonare definitivamente le scene nel 2013) che Milva spiegò con poche, sentite parole sulla propria pagina Facebook ufficiale:
Dopo cinquantadue anni di ininterrotta attività, migliaia di concerti e spettacoli teatrali sui palcoscenici di una buona metà del pianeta, dopo un centinaio di album incisi in almeno sette lingue diverse, ho deciso di mettere un punto fermo alla mia carriera (…) che credo sia grande e unica, non solo come cantante ma come attrice ed esecutrice musicale e teatrale (….). Ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro“. Dopo l’addio alle scene, oggi lo Stivale deve fare i conti con l’addio al mondo terreno della Pantera di Goro. La sua eredità artistica, però, resterà eterna.